Passo indietro decisivo da parte del Comune valtellinese di Valfurva. La notizia che in molti, anche dalla sponda bresciana e camuna del Gavia attendevano, è arrivata: il lago Bianco è salvo e non sarà sfruttato per produrre neve artificiale.

Il consiglio comunale guidato dal sindaco Belotti venerdì ha approvato una delibera che ha modificato la convenzione in base alla quale la società S.C.I. Spa era stata autorizzata a prendere l’acqua del lago Bianco e trasportarla 900 metri più in basso, facendola scivolare dentro una condotta lunga quasi 8 chilometri, fino alla pista dello sci di fondo in paese.

Esultano di fronte alla decisione di stralciare il progetto gli ambientalisti e le associazioni che in questi mesi, non appena sono entrate in azione le ruspe, si sono mobilitati sotto al nome di “Comitato Salviamo il lago Bianco” attraverso esposti alla Procura e alla Commissione europea senza mai mollare.

“Siamo riusciti a fermare tutto e a salvare un ambiente unico e ricco di biodiversità” le parole soddisfatte della presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggeri. Non esita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa Fabio Sandrini di Ponte di Legno, uno dei primi ad attivarsi con il comitato, che in un post ha sottolineato il “fallimento delle istituzioni pubbliche, che avrebbero dovuto fin dal principio fermare questo assalto ignobile a uno dei luoghi più preziosi delle Alpi intere. Invece ci son voluti mesi di battaglie a suon di diffide, esposti in procura, servizi tv, articoli di giornale da parte di noi, comuni cittadini, che avevamo e avremo a cuore questo piccolo specchio d’acqua a 2600 metri di quota”.

La vicenda non si chiude qui: le indagini della Procura della Repubblica e della Commissione Europea sono tutt’ora in corso. Secondo quanto deliberato dal Consiglio comunale di Valfurva, i lavori dovranno riportare lo stato dei luoghi ante operam. Il Comitato e gli ambientalisti attendono lo scioglimento del manto nevoso per poter verificare lo stato dell’area, ma hanno già espresso preoccupazione per la situazione del terreno in seguito all’attività di scavo.

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