Uno scossone con tanto di motivazioni e nomi e cognomi: la conferenza stampa che si è tenuta sabato ha di fatto sancito l’uscita dalla Lega di trentotto amministratori camuni, provenienti da vari paesi come Piancogno, Capo di Ponte, Breno, Ceto, Angolo Terme e Braone, e tra cui compaiono anche nomi importanti della politica camuna.

A commentare le ragioni di questo abbandono sono stati, infatti, Giuseppe Donina (ex onorevole), Francesco Ghiroldi (ex consigliere regionale) e Roberto Laffranchi (ex segretario provinciale): l’ufficializzazione di questa decisione avverrà nei prossimi giorni, quando una delegazione degli ormai ex leghisti si recherà nella sede storica del Carroccio, in via Bellerio a Milano, consegnando tessere e un documento per illustrare il perché di questo gesto.

In realtà, i motivi sono stati ampiamente illustrati sabato da Donina, che ha parlato di una decisione dovuta a un “commissariamento inguistificato”, risalente al 2022, che ha portato alla mancanza di attività politica sul territorio. “I commissari Stefano Borghesi e Fabrizio Cecchetti”, ha proseguito Donina, “hanno lavorato per distruggere e interferire con le nostre Amministrazioni, facendo accordi addirittura contro per concludere con il tesseramento di amministratori di Berzo Demo, Paspardo e Bienno, deciso a tavolino in Comunità Montana”. Secondo Ghiroldi, invece, si è rotto il meccasimo che permetteva alla Lega di “portare avanti i progetti, con un’organizzazione territoriale autonoma”.

L’abbandono è stato commentato da alcuni primi cittadini camuni, tra cui Donatella Martinazzoli di Cimbergo, che parla di “rammarico, un atto dovuto più dall’amarezza che dalla volontà costruttiva di contribuire al futuro della Lega”; Gianbattista Bernardi di Berzo Demo, per cui “il mio interesse è per il bene comune, non per occupare poltrone” e Ottavio Bettoni di Bienno, che ricorda la “serie di sconfitte elettorali” registrate dalla Lega, che si sarebbe allontanata “dalla sua vera natura”.

A stretto giro è giunto anche il commento di Davide Caparini, consigliere regionale leghista: “Fare politica”, ha detto, “deve essere legato a un ideale e non all’acquisizione o alla perdita di una poltrona. Per i pochi che se ne vanno, ci sono oltre cinquanta nuovi militanti, tra cui tanti amministratori locali”.

Caparini ha poi dato appuntamento al prossimo congresso provinciale, che si terrà il 16 febbraio al GraffitiPark di Capo di Ponte. “La Lega”, ha concluso, “è nata tra queste valli per il bene della nostra comunità, e il suo impegno è sempre stato e sempre sarà al servizio dei cittadini. La Lega c’è sempre stata, c’è e sempre ci sarà, con l’obiettivo di migliorare la vita di tutti i camuni”.

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