La vicinanza di Ono San Pietro, dei paesi della Valle e non solo, nei confronti della famiglia di Andrea e Davide, è sempre stata grande. Ed è stata dimostrata anche sabato pomeriggio, in occasione dell’inaugurazione dell’Oratorio parrocchiale intitolato ai due bambini uccisi nel 2013 dal loro padre, atroce epilogo di una vicenda di violenza, stalking e minacce alla ex moglie Erica Patti.

Il taglio del nastro alla struttura è stato un momento emozionante e intenso, fatto di sentimenti contrastanti, perché ha ricordato la tragedia e insieme ha fatto festeggiare il traguardo così desiderato dalla famiglia e dalla comunità di Ono.

Un progetto a cui si è creduto sin da subito, per il quale la parrocchia guidata, oggi come allora, da don Pierangelo Pedersoli, ha dovuto seguire vari passaggi burocratici non sempre semplici per la ristrutturazione della ex Cappellania Vaira, immobile di proprietà della parrocchia tutelato dalla Sovrintendenza, sottoposto a restauro conservativo e consolidamento strutturale grazie a raccolte fondi ed a contributi C.E.I e Diocesi di Brescia, di Fondazione Comunità Bresciana, anche con gli Emblematici Provinciali, di Comunità Montana e Bim, e di Fondazione Tassara. Tanto il lavoro svolto dal volontariato con le raccolte fondi attraverso svariate iniziative pro Oratorio. Il costo complessivo della struttura si aggira sui 600mila euro.

Ora l’edificio, con il parco giochi esterno, è pronto ad essere utilizzato da bambini, ragazzi e tutti coloro che vorranno frequentarlo per attività di aggregazione e di svago. La cerimonia d’inaugurazione ha visto la Santa Messa, il taglio del nastro, la benedizione e lo scoprimento dell’insegna con l’intitolazione. Come ha detto il parroco, è un punto di partenza per tutto ciò che un Oratorio significa per una comunità. “Un segno bello e positivo per contrastare lo sconforto e la tristezza che ha colpito mamma Erica” commenta il parroco, aggiungendo: “Con l’intitolazione, il ricordo di Andrea e Davide resisterà nel tempo e dovrà servire da monito, affinché non si ripetano più fatti del genere”.

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