L’emergenza, nell’ospedale “John Lee Memorial” della città di Tonj (capitale dell’omonimo Stato), in Sud Sudan, è tutt’ora in corso, nonostante sia passato quasi un mese dal terribile incendio che ha costretto alla chiusura totale del nosocomio.

A causa di un corto circuito nella power room della struttura, le fiamme hanno divorato circa un quarto dell’ospedale, inaugurato dieci anni fa grazie agli sforzi dell’associazione Tonj Project Onlus, con sede a Darfo Boario Terme, e dei suoi numerosi volontari. Sforzi che permisero di realizzare un ospedale con 40 posti letto, una sala operatoria, una sala parto ed un ambulatorio che accoglie e cura circa 150 pazienti al giorno.

Tutto l’edificio, però, ora è inagibile: fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma tutti i pazienti sono stati dimessi e ora in zona non esiste un altro luogo in cui ricevere assistenza sanitaria. Da questa situazione parte il nuovo appello dell’associazione e di padre Omar Delasa, originario di Rogno, giunto in Sud Sudan vent’anni fa e tra i promotori della costruzione dell’ospedale.

Si chiede a chiunque ne abbia la possibilità di contribuire a raccogliere i fondi necessari per effettuare i lavori di sistemazione e riparazione dei danni subiti, per permettere al nosocomio di tornare operativo il prima possibile, magari già prima di Natale.

La conta dei danni ammonta a circa 200mila euro: i volontari dell’associazione si sono già messi in moto con iniziative di raccolta fondi. Chiunque volesse maggiori informazioni su come donare, può visitare il sito www.tonjproject.com o i canali social dell’associazione.

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