Non c’è pace per la ferrovia camuna, ma sopratutto per chi ci viaggia ogni giorno. La notizia uscita l’altroieri secondo cui Ferrovie Nord avrebbe intenzione di bloccare la circolazione di qualsiasi treno sulla Brescia-Iseo-Edolo (nel tratto da Marone a Edolo) per sei mesi, da marzo a settembre 2025, non è ovviamente stata accolta bene da nessuno.

Nè dai primi cittadini camuni, che lamentano uno scarso coinvolgimento degli enti locali e comprensoriali nella decisione da parte della società, né dagli stessi cittadini: studenti, pendolari e semplici viaggiatori dovranno armarsi di pazienza e accettare soluzioni alternative che saranno proposte nei mesi di stop al traffico ferroviario.

Va detto che, ormai, sono abituati a spostarsi su una linea che funziona a singhiozzo e che, difficilmente, è pienamente in funzione da Nord a Sud e vivecersa. Lo stop è dovuto ai lavori di potenziamento della linea e del suo adeguamento in vista del debutto dei treni a idrogeno, progetto che ha già ampliamente diviso l’opinione pubblica e che ora, complice questo blocco della circolazione, potrebbe risultare ancora meno gradito ai camuni.

Tra i commenti fatti alla notizia, c’è quello di Mauro Testini, presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alta Vallecamonica, che al Giornale di Brescia ha confessato di temere che il blocco possa avere ripercussioni negative sul turismo dei Comuni montani, soprattutto in estate.

Anche Emanuele Moraschini, presidente della Provincia di Brescia nonché sindaco di Esine, ha detto la sua: “I tempi sono molto lunghi per l’unica ferrovia che collega la Valle a Brescia. Sarebbe necessario trovare soluzioni alternative per non penalizzare gli utenti”. Moraschini si è detto disponibile ad avviare un dialogo tra le istituzioni per trovare delle alternative che possano limitare i disagi, mentre i sindaci camuni stanno pensando a una riunione per affrontare il problema.

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