Nell’ultima seduta del Consiglio comunale del Comune di Darfo Boario Terme il sindaco Dario Colossi ha deliberato, col voto della maggioranza, una variazione di bilancio per l’acquisto dell’hotel Mina di Boario. Verranno spesi 530mila euro.

L’investimento sarà coperto per 200mila euro dalla Regione, per 200mila euro dal Comune, mentre 130mila euro saranno reperiti dalle maggiori entrate fiscali. Per la ristrutturazione serviranno poi altri 600mila euro. L’hotel Mina, non lontano dalla stazione, si presenta in buono stato ed è composto da cinque piani più un seminterrato, per un totale di 2.600 metri quadri per 42 camere e un appartamento. La gestione sarà affidata con un bando.

Nelle visioni dell’amministrazione l’hotel situato in Corso Italia diventerà una struttura ricettiva leggera per offrire un’ospitalità informale a prezzi concorrenziali soprattutto a un target giovane, per i viaggi d’istruzione e per il turismo itinerante o eventi di lavoro. Una visione non nuova per Colossi e i suoi, che sin dall’avvio del mandato amministrativo avevano ipotizzato la riconversione degli alberghi chiusi, anche per dare alla cittadina termale posti letto in più e andare incontro alle esigenze di un mercato turistico che guarda soprattutto alla ricettività che ora manca, in caso di grandi eventi.

Le minoranze, compatte, hanno contestato tempi, costi e benefici e progetto, chiedendo alla maggioranza di rivedere la scelta e di aprire un confronto con i cittadini e le parti interessate, definendo l’iniziativa insostenibile. Il rischio per l’opposizione è che il Comune “si snaturi e diventi imprenditore“. Secondo Abondio e Benedetti, con i loro consiglieri, “L’ente non deve sostituirsi al privato, ma deva piuttosto creare le condizioni per farlo lavorare. Avrebbe potuto impiegare risorse pubbliche per sostenere il commercio locale, che rappresenta uno dei motori principali della nostra economia, o per riqualificare spazi pubblici che necessitano di interventi urgenti. Non possiamo accettare che i soldi dei cittadini siano spesi per un progetto così aleatorio, senza basi solide e senza chiarezza”.

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