Inaugura sabato al Mupre, Museo della preistoria di Capo di Ponte, la mostra “4000 anni a Dos dell’Arca”. La località in questione è una piccola collina sul versante orientale della Vallecamonica, poco lontano da Capo di Ponte. Le molte tracce di frequentazione umana dal Neolitico all’età del Ferro che vi sono state ritrovate, come incisioni, tracce di abitazioni e di attività cultuali e metallurgiche, ne fanno uno dei contesti più interessanti per l’archeologia e per l’arte rupestre del territorio camuno.
La mostra – a cura di Paolo Rondini, Alberto Marretta e Maria Giuseppina Ruggiero - è l’occasione per fare il punto sui risultati delle indagini archeologiche condotte nell’area. L’ultima campagna, condotta dall’Università di Pavia, con il “Progetto Quattro Dossi” si è tenuta tra il 2016 e il 2023 ed ha permesso di gettare nuova luce sulla vita di questo Dosso e degli altri tre con cui era in relazione: Pié, Fondo Squaratti e il Quarto Dosso.
I principali risultati di queste ricerche, esposti per la prima volta al Mupre, raccontano, insieme alle incisioni rupestri, le articolate e complesse vicende di Dos dell’Arca dal Neolitico fino alla romanizzazione, lungo 4000 anni di storia.
L’esposizione nasce dalla collaborazione tra la Direzione regionale Musei nazionali Lombardia, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e l’Università degli Studi di Pavia. Il taglio del nastro è alle 15:30, la partecipazione è gratuita ma su prenotazione