Stesso luogo, stessa apprensione, ma la disavventura questa volta sembra essere un po’ più grave. La speleologa rimasta intrappolata all’interno della grotta Bueno Fonteno, in Val Seriana, nella Bergamasca, sopra il lago d’Iseo, è infatti Ottavia Piana, 33enne di Adro ma parte del Cai di Lovere, già protagonista di una vicenda simile nel luglio 2023, in un punto poco distante da dove si trova ora.
L’allarme è stato lanciato sabato sera dagli amici di cordata, con cui Piana stava lavorando nell’ambito dell’”Operazione Sebino” per la mappatura del sottosuolo. Secondo gli altri speleologi, usciti dalla grotta, la donna sarebbe precipitata in una cavità, facendo un volo di qualche metro e provocandosi alcune fratture.
La macchina dei soccorsi si è messa in moto già sabato sera e da allora non si è mai fermata: i tecnici della IX Delegazione speleologica del Soccorso Alpino lombarda stanno lavorando con i colleghi dei Servizi Speleologici di Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli e Liguria; presenti, all’esterno della grotta, anche i tecnici del Soccorso Alpino della Media Valle Seriana, oltre ai carabinieri ed ai Vigili del Fuoco.
Domenica mattina la donna è stata raggiunta da un medico e da un infermiere, con il compito di valutarne la situazione medica: il Soccorso Alpino fa sapere che “per la loro complessità, gli interventi di soccorso speleologico richiedono tempi prolungati e possono durate anche vari giorni”.
A luglio 2023, quando Piana rimase intrappolata nella stessa grotta, ci vollero due giorni e squadre di speleologi provenienti da varie parti del Nord Italia per recuperarla: la donna era stremata ma sempre presente, riuscendo a collaborare per quanto potesse con i soccorritori.