I figli di Giuseppe Arici, reduce di Russia originario del paese bergamasco di Berzo San Fermo, hanno deciso di donare al Malp, il Museo degli alpini di Fucine di Darfo, ciò che gli apparteneva e che rappresentava più di tutto il suo impegno sul fronte della Seconda Guerra Mondiale.

Nella teca che gli è stata dedicata con la sua fotografia in bianco e nero e la scritta “Storie di uomini valorosi che non dovremmo mai dimenticare”, sono custoditi la medaglia di bronzo al valor militare, il suo cappello da alpino, il diploma di partecipazione alla campagna di Russia, da cui ebbe la fortuna di tornare vivo, ma in seguito alla quale perse le gambe. Esposte nella teca perciò anche le protesi degli arti inferiori, che ha dovuto indossare per tutta la vita.

L’alpino del Battaglione Edolo nel corso della ritirata di Russia infatti continuò a marciare, ferito alle gambe, nel gelo senza mangiare né dormire, pensando non solo a salvare se stesso, ma anche a portate in salvo due compagni sulla slitta.

Il figlio dell’alpino Giuseppe hanno presenziato all’inaugurazione della teca insieme a un’ampia rappresentanza della Sezione ANA di Vallecamonica, affermando che il Malp è il posto giusto per onorare la memoria del padre. 
 

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