La giornalista e critica d’arte Eletta Flocchini ha presentato venerdì sera a Darfo il suo nuovo libro, dedicato a Timo Bortolotti nel 140° anno dalla nascita dello scultore di origini camune.
Un lungo e accurato lavoro di ricerca intitolato “Uno splendido avvenire“, edito da La nave di Teseo, che racconta la vita dell’artista tra la Vallecamonica e grandi città europee, da Milano a Parigi, da Roma a Londra.
Un’opera che è stata presentata in anteprima nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe, dove è collocato l’Altare dei Morti eseguito dallo stesso Bortolotti, con la splendida Pietà in bronzo e un fregio marmoreo scolpito a bassorilievo.
In questa cornice l’autrice ha dialogato con il collega Stefano Malosso, descrivendo i passaggi cruciali della sua opera, in cui, attraverso archivi e fonti documentarie, si ripercorrono, sottoforma di romanzo, le vicende più significative della biografia dello scultore, restituendone un ritratto coinvolgente e inedito. Oltre al racconto, nel volume si trova un ricco apparato fotografico con le opere dell’artista.
“La storia di Timo Bortolotti” ha spiegato Flocchini “è un viaggio fra le sorprese della vita, le cadute e le ripartenze, ma anche le rivalse e i desideri che si avverano. È la storia di un destino che, per quanto segnato, si può ancora cambiare con il lavorio del cuore e, soprattutto, delle mani. Sì, perché Timo Bortolotti è uno scultore, un homo faber che piega la pietra e il marmo al suo volere per ricreare un mondo – quello degli affetti, degli ideali, della Grande Storia – e riportarlo in vita contro ogni previsione. Spinto da un’irrinunciabile passione per l’arte”.
“Uno splendido avvenire“, in libreria dal 13 dicembre, è stato sostenuto da Associazione d’ADA, Fondazione Tassara, Comune di Darfo Boario Terme, Comunità Montana di Valle Camonica e Carlo Tassara Spa.