Non è sicuramente un piacevole regalo di Natale, quello che alcuni Comuni bresciani hanno ricevuto in queste ore da Poste Italiane. A seguito dell’accordo nazionale siglato dall’azienda con le segreterie sindacali, è stato infatti stabilito che le aperture di alcuni uffici postali del territorio subiranno delle modifiche e, in due casi (quelli di Rezzato Uno e Castelmella Uno) ci saranno delle chiusure definitive.

Una novità che in Vallecamonica va a toccare fortunatamente solo un Comune, quello di Pisogne, dove però il cambio orario riguarderà sia l’ufficio postale del capoluogo, in via Valeriana, che quello della frazione di Gratacasolo: il primo, dal 2025 sarà aperto solo al mattino, mentre il secondo rispetterà un’apertura a giorni alterni.

Le reazioni sono state contrastanti: se la Slp Cisl comprende le misure e parla di razionalizzazione, la Slc Cgil (che non ha firmato l’accordo), tramite Alberto Fostinelli, invece, tira in ballo il progetto Polis, che sta riqualificando e rendendo più al passo con i tempi gli uffici postali dei Comuni al di sotto di 15mila abitanti (progetto che in questi anni sta toccando numerosi Comuni della Vallecamonica): “se continuiamo a ridurre le aperture di questi uffici dove va a finire la coesione sociale?”, si chiede, ricordando che “i tagli in programma toccano solo otto filiali, ma non va dimenticato che in passato nella nostra provincia tra chiusure e introduzione delle aperture a giorni alternati ne sono già state coinvolte quasi cento”.

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