La narrativa può svolgere un ruolo prezioso per avvicinarci alla Storia, stimolando la curiosità del lettore ad approfondire e porsi domande. Davide Rigoni, giallista autore del romanzo “La gola del diavolo, Giallo nel Vajont” ne ha parlato il 22 gennaio a racCONTA LA MONTAGNA, la rassegna letteraria di UNIMONT.
Il libro, una vicenda di fantasia che s’intreccia con le ultime fasi di costruzione della diga fino al crollo, il 9 ottobre del 1963, rappresenta un atto d’amore dell’autore verso le persone travolte dalla Storia. E vuole essere, senza ambizione saggistica, il suo modo personale di rendere loro giustizia.
Per farlo, Rigoni ha fornito alla vicenda di fantasia – un giallo – uno sfondo storicamente e ampiamente documentato. Per scrivere questo romanzo, l’autore ha consultato le testimonianze, gli atti dell’inchiesta, oltre che un ingegnere dighista. E ha contattato il Comitato Sopravvissuti, informandolo per tempo del progetto e procedendo nel rispetto della sua volontà.
Una passione, quella di Davide Rigoni per la vicenda del Vajont, saldamente ancorata nel tempo. Classe 1977, l’autore di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), se ne appassiona sin da piccolo. Crescendo, legge, s’informa e coltiva quella che – benignamente – si potrebbe quasi leggere come un’ossessione al caso.
La cosa che, più di tutte, gli ha restituito l’impatto della vicenda è il recarsi sul posto. “Ti rendi conto fisicamente di quella che è stata la portata della tragedia.” Una tragedia che, negli ultimi sei decenni, è diventata la “bandiera di tutte le tragedie in Italia”.
Ma le tragedie che hanno avuto un impatto mediatico minore non vanno certo dimenticate, non bisogna metterle da parte. Inevitabile il riferimento alla diga del Gleno.
L’escamotage narrativo è stato gradito dagli studenti di UNIMONT, polo alpino dell’Università degli Studi di Milano con sede a Edolo. La rassegna racCONTA LA MONTAGNA prevede sempre un incontro dell’autore con il gruppo di lettura, che si tiene giusto prima della presentazione aperta al pubblico.
Con uno spirito di condivisione volto a stimolare nei ragazzi la riflessione anche su tematiche all’apparenza lontane dal loro ambito di studi, ma sempre connesse al mondo della montagna e di chi lo vive. In cerchio, gli studenti condividono impressioni. C’è chi è più timido e chi si lancia nella condivisione, magari spronato da una provenienza geografica vicina al teatro delle vicende.
E chi si sente coinvolto per preferenze letterarie: “Mi piacciono molto i gialli ambientati in contesti storici, ma ero abituata a contesti molto distanti nel tempo. Ora anche mia nonna sta leggendo il libro e si ricorda della vicenda. La catastrofe, la gente sfollata… Mi ha fatto venire voglia di documentarmi di più sulla questione.”
Agli studenti Rigoni augura di portarsi dentro l’amore con cui ha scritto questa storia. Tenersi stretta la passione come motore, per portare avanti idee, progetti, obiettivi. Con l’augurio sincero di riuscire a far sentire ciò che ritengono importante.
Questo era il primo appuntamento con un romanzo per l’ottava edizione di racCONTA LA MONTAGNA, come sottolinea il suo curatore, Claudio Gasparotti. Si tratta del quarto titolo a calendario. Il prossimo incontro sarà mercoledì 26 febbraio con Paolo Piacentini, autore di “In cammino per un nuovo Umanesimo”.
Al libro “La gola del diavolo” e alla rassegna letteraria racCONTA LA MONTAGNA Radio Voce Camuna dedica la puntata di VocePRESENTE in onda venerdì 31 gennaio alle ore 10:05. Ascolteremo insieme le nostre interviste a Davide Rigoni, Claudio Gasparotti e alla studentessa Chiara Sesti. La puntata si potrà poi riascoltare dalla pagina dedicata sul nostro sito.