Tra quest’anno e il 2029, i 205 municipi della nostra provincia dovranno rinunciare a più di 34 milioni di euro nelle loro casse: colpa dei tagli decisi dallo Stato con il via libera finale all’attuazione della legge di bilancio 2025.
Se per il 2025 i tagli si aggirano sui 3,3 milioni, dal 2026 al 2028 la cifra raddoppierà, fino ad arrivare al 2029, quando la somma ammonterà a 11,18 milioni di euro. Un colpo basso, l’hanno definito i sindaci del territorio, che non risparmierà nessuno, dai piccoli ai grandi Comuni.
Per fare degli esempi, Breno, che ha una spesa corrente di oltre 2,8 milioni di euro, si vede decurtare oltre 12mila euro quest’anno, che diverranno 41mila nel 2029. Darfo Boario Terme, con una spesa corrente di 7,3 milioni, vedrà tagli per 30mila euro, che si raddoppieranno l’anno prossimo, per superare i 100mila euro nel 2029. Paesi medi come Gianico o Malegno, che superano il milione di euro di spesa corrente, arriveranno nel 2029 a tagli di oltre 30mila euro. Losine o Lozio, piccoli borghi con una già minuta spesa corrente che non arriva a 500mila euro, subiranno tagli per oltre 3mila euro a partire dal 2026.
Il sacrificio imposto dalla legge di bilancio è doppio per i 22 piccoli Comuni montani sotto i mille abitanti, di cui parecchi situati in Vallecamonica, che si sono già visti privare, con la legge finanziaria, dei 59 mila euro erogati ogni anno attraverso il fondo nazionale per gli investimenti e la messa in sicurezza di edifici pubblici, strade e patrimonio comunale. Contributi che dovevano essere garantiti fino al 2027, ma che sono stati definitivamente cancellati da quest’anno.