Oggi si tiene il vero banco di prova della chiusura di gran parte della Brescia-Iseo-Edolo: con il ritorno a scuola degli studenti dopo i due giorni di festa per il carnevale, la circolazione torna alla regolarità, con la differenza che i treni, da Marone a Edolo, non circolano più.
Così sarà fino al 7 settembre per consentire alcuni lavori di adeguamento dei binari. Mentre si cerca di capire se il sistema degli autobus sostitutivi reggerà, lunedì sera a Breno sono saliti i vertici di FerrovieNord, per un incontro pubblico alla presenza di numerosi primi cittadini e di Corrado Tomasi, presidente della Comunità Montana.
Nell’assemblea, resa possibile grazie anche all’impegno di Diego Invernici, consigliere regionale, e della camuna Teresa Federici, membro del consiglio di amministrazione di FerrovieNord, i vertici della società di trasporto hanno ribadito la necessità di chiudere la linea per sei mesi, illustrando i vari interventi che saranno effettuati, soffermandosi in particolare sul progetto del treno a idrogeno, che debutterà l’anno prossimo sulla Brescia-Iseo-Edolo e per cui sono necessari i lavori appena cominciati.
È stato però Corrado Tomasi a fare luce sulla maggiore esigenza dei camuni, ovvero che questo lungo stop e queste opere portino a dei miglioramenti concreti sul fronte dei tempi di percorrenza della linea e quindi sul suo utilizzo, sottolineando anche i vari sacrifici che pendolari e turisti dovranno affrontare nei prossimi mesi per spostarsi lungo la Vallecamonica.
Speranze che, però, sono state subito spente dai vertici di FerrovieNord, che hanno chiarito che ad oggi non esistono tecnologie che possano migliorare i tempi di percorrenza sulla linea. Il progetto H2iseO, piuttosto, deve essere letto in termini ambientali e industriali.
A questo proposito, a Edolo sono cominciate le opere di rimozione dell’amianto dalle coperture dell’ex “Secol”, l’area di 20mila metri quadri che ospiterà il previsto impianto di produzione e stoccaggio dell’idrogeno. Conclusa questa operazione, si procederà all’abbattimento dei capannoni e alla struttura dell’impianto, la cui conclusione è prevista per i primi mesi del 2027.