Nel 2024 a Breno (frazioni incluse) sono nati venti bambini. In un’epoca in cui la denatalità è un fenomeno che invece di regredire è in aumento, ogni nascita assume un significato ancora più importante. Con questa premessa, e con l’intenzione di celebrare ciascun nuovo arrivo sul proprio territorio, l’Amministrazione Comunale ha organizzato sabato scorso all’Istituto Comprensivo Tonolini la “Giornata degli Alberi”.

Una cerimonia semplice in cui le due classi prime della scuola primaria hanno dato il benvenuto ai neonati del 2024 prima recitando una poesia e poi consegnando una nota con raffigurato un fiore. Un gesto a cui ne è seguito un altro, altrettanto simbolico ma anche di importante valore per la comunità: all’interno del parco dell’istituto sono state infatti piantate cinque piante, per la precisione un liquidambar, un carpino bianco, un salice piangente e due melograni.

“Non solo arricchiranno l’area con fioriture e colori stagionali, ma contribuiranno a creare spazi di gioco e incontro, in armonia con la natura”, dice Lucia Botticchio, assessore all’Ambiente di Breno. Le piante vanno ad arricchire uno spazio verde che, ha ricordato Paolo Gheza, Dirigente Scolastico del Tonolini, “rappresenta un unicum sul territorio, utilizzato come spazio didattico e di apprendimento”.

La cerimonia ha previsto anche la donazione ai nuovi arrivati da parte del Comune di un libretto dal valore di cento euro, un omaggio dalla biblioteca e una Pigotta, le bambole benefiche dell’Unicef realizzate in Vallecamonica dall’Auser di Cividate Camuno.

“C’è un sottile filo che unisce le piante ai bambini e alla società educante”, ha infine ricordato Alessandro Panteghini, sindaco di Breno, “l’albero raffigura la pazienza e la perseveranza, in una società dove si è estremamente capaci di sottolineare la pianta che cade, rispetto alla foresta che cresce. La scuola è come gli alberi, capace ancora oggi di resilienza, bellezza e crescita”.

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