Altro che i venti di crisi dell’Unione di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Qualche chilometro più a sud c’è chi è già arrivato alla rottura.
Il sindaco di Piancamuno Giorgio Ramazzini ha infatti scritto in una lettera al presidente dell’Unione dei Comuni della bassa Vallecamonica, Emilio Antonioli (sindaco di Gianico), in cui annuncia la decisione di uscire dall’Unione di cui fa parte con Gianico e Artogne.
La classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, dopo un periodo di incomprensioni e divergenze, sarebbe stato il no di Artogne all’assunzione di un agente di Polizia locale, ritenuto indispensabile dall’Unione dopo il pensionamento di uno dei vigili.
“A distanza di sette anni – scrive il sindaco Ramazzini – si deve constatare che non c’è stato un salto di qualità nei servizi e si è assistito ad un progressivo deterioramento della collaborazione”. Per questo l’Amministrazione comunale di Piancamuno ha comunicato formalmente la volontà di recedere dall’Unione a decorrere dal 1 gennaio 2018.