Il giorno dopo l’esito del referendum che ha chiesto agli abitanti di Pontedilegno, Vione e Temù se fossero d’accordo o no con la fusione dei tre Comuni, la popolazione si divide tra i soddisfatti per la vittoria del no e gli amareggiati.

 

A Vione, dove ha vinto il ‘No’ con 300 voti contro i 189 del ‘Sì’, Mauro Testini, sindaco del paese, accetta la sconfitta: ‘Si chiama democrazia’, ha detto al Giornale di Brescia, ‘i vionesi hanno detto no. Ma era un tema che andava posto: per essere pronti dovranno passare ancora due generazioni e per vincere serviva un miracolo’.

Pontedilegno, invece, è stato l’unico Comune in cui ha vinto il ‘Sì, con 606 preferenze contro le 417 per il ‘No’, mentre a Temù è scoppiato un piccolo caso, con l’accusa rivolta da Corrado Tomasi, ex sindaco del paese ed ora consigliere regionale, ad alcuni membri della maggioranza che, dopo aver espresso pubblicamente il loro sostegno al fronte del ‘Sì’, alle urne avrebbero votato ‘No’. ‘Ponte ha dimostrato una grande maturità, mi spiace per gli amici di Temù che si erano detti per il sì e invece non era così’, ha aggiunto Mario Bezzi, ex primo cittadino di Pontedilegno, ‘È un’occasione persa, ma noi porteremo avanti con passione la nostra progettualità’.

Il Comitato per il No, invece, festeggia, con Fabio Fogliaresi che sottolinea che questo voto non è un voto contro gli amministratori: ‘La fusione esula dalla politica e infatti gli amministratori, anche cinque anni fa, sono stati rieletti’, ha spiegato, ‘ma i nostri Comuni possono continuare a essere autonomi’.

Si discute dell’esito del referendum anche nell’Unione dei Comuni dell’Alta Vallecamonica: se avesse vinto il ‘Sì’, i tre paesi sarebbero usciti dall’unione perché avrebbero superato i tremila abitanti. Impossibile, quindi, non tenere conto comunque della situazione. ‘L’unione va comunque ripensata’, ha ammesso Gianmaria Rizzi, presidente dell’Unione e sindaco di Vezza d’Oglio, ‘perché è necessario un piano socioeconomico condiviso dai Comuni e va posto con serietà il problema della redistribuzione delle risorse’.

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