Dare nuovo valore alle incisioni rupestri, sia a chi non le conosce ancora sia a chi le conosce già ma, avendole sotto gli occhi tutti i giorni, le dà per scontate.
Per raggiungere questo obiettivo non basta un’iniziativa qualsiasi, ma serve un’azione d’impatto, come un’invasione. Si chiama proprio “invasioni rupestri” il progetto che già da qualche settimana sta coinvolgendo alcuni paesi della Vallecamonica, proprio nell’anno del 40esimo dall’inserimento dei pitoti.
Un progetto che si basa su due punti saldi: il dentro ed il fuori, siano essi da intendere come azioni per chi conosce le incisioni e chi no o come azioni svolte dentro la riserva o fuori. Due come i filoni di iniziative proposte: da una parte una serie di “raid” organizzati dalla Cooperativa Sociale Il Cardo di Edolo in una decina di paesi della Valle: giochi in piazza con l’aiuto di frammenti di segni ed il racconto effettuato tramite la rivista “Zeus”.
Dall’altra, invece, alcuni eventi che vedranno al centro un gruppo di autori (Stefano Graziani, Carlo Nannetti, Sergio Maggioni, Giacomo Sartori, Sara Galli, Elena Turetti, Sara Donati e Francesca Crisafulli) che, fino a fine anno, parteciperanno alla progettazione di un’opera collettiva, i cui singoli elementi saranno presentati nel corso dei mesi in eventi aperti al pubblico.
Il 21 dicembre, l’arazzo creato partirà dalla Riserva per iniziare un viaggio di propagazione, esposto nei musei, negli spazi pubblici e negli spazi di sperimentazione artistica contemporanei.