Raddoppia il numero di ettari distrutti l’ottobre scorso dalle forti piogge che hanno travolto non solo la Vallecamonica, ma anche buona parte del Nord Italia, dalla Lombardia fino al Triveneto alla Liguria.

La stima iniziale di 500 ettari di bosco distrutti, fa sapere l’Ufficio Foreste e Bonifiche Montane della Comunità Montana di Vallecamonica, è raddoppiata fino a raggiungere quota mille ettari e l’impressionante cifra di quasi mezzo milione di alberi sradicati.

In tutto, la tempesta “Vaia” ha distrutto 14 milioni di alberi: non una tempesta qualsiasi né una tromba d’aria, ma un fenomeno detto “burst”, composto da raffiche di vento che hanno superato i 180km/h.

La stima finale dei danni in Vallecamonica ammonta a 20 milioni di euro: i danni maggiori a Campolaro a Bienno, in Val Paghera a Ceto, nelle località Volano e Zumella a Paspardo, Tambione a Sellero, Valle e Fabrezza a Saviore dell’Adamello, la Val Malga a Sonico, Loveno e Paisco verso il Passo del Vivione, la Val Brandet a Corteno Golgi e Pezzo.

Quattordici i cantieri già aperti sul territorio camuno, affidati a Consorzi forestali e ditte boschive, grazie anche ai finanziamenti della Regione Lombardia, che dopo l’emergenza ha stanziato due milioni di euro. Per ora, è stato completato il 20% del lavoro.

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