Nel giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che la diffusione del coronavirus è diventata una pandemia, ossia che interessa il mondo intero, il Governo italiano ha messo di nuovo mano al decreto dell’8 marzo varando alcune ulteriori restrizioni.
Chiusi bar, ristoranti, mense e negozi. Garantiti: approvvigionamento alimentare, farmacie, edicole, servizi essenziali (banche, poste, assicurazioni) e trasporti. Restano aperte le fabbriche, ma con misure di sicurezza. Sarà così fino al 25 marzo, con l’obiettivo di fermare il contagio.
Numerosi negozi e attività, anche in Vallecamonica, già dall’inizio della settimana avevano deciso di abbassare le serrande, mentre arrivavano appelli da alcuni sindaci camuni ai commercianti dei loro paesi affinchè chiudessero gli esercizi. Ora con il decreto ministeriale rende uniforme il provvedimento.
Si deve uscire per lo stretto necessario e indispensabile e anche chi si muove a piedi deve portare l’autocertificazione, come ha precisato il capo della Protezione Civile Borrelli. Quanto ai luoghi di lavoro (si incentiva ulteriormente il lavoro agile e le ferie), l’unica vera misura di sicurezza è la distanza di un metro. Nel caso non sia possibile rispettarla vanno utilizzate le mascherine.