A cinque anni dalla sua costituzione, l’associazione di Iseo “Rete di Daphne” ottiene il riconoscimento come “centro antiviolenza”.

 

Questa associazione nasce da un progetto chiamato “Progetto Daphne”, che come motto utilizzava la frase “Donne per sostenere le donne e contrastare il fenomeno della violenza di genere”.

L’obiettivo principale di questo progetto era quello di creare un‘associazione capace di farsi promotrice di una progettazione a lungo termine che  avesse come scopo la lotta sociale e culturale di ogni forma di violenza sulle donne.

Da tale progetto nasce quindi l’associazione “Rete di Daphne”, che ha come obiettivo la lotta alla violenza di genere.

L’Associazione si occupa di accogliere le vittime di violenza e opera affinché la vittima possa trovare, in un contesto accogliente, tutte le informazioni e il sostegno relativo alla violenza subita, avvalendosi dell’aiuto di professionisti.

La presidente del sodalizio Maria Carla Del Bono afferma che ottenere l’accreditamento della Regione oltre che essere un onore è anche un onere molto impegnativo, in quanto dovranno garantire alle vittime uno sportello con aperture costanti sul territorio e figure professionali che le accompagnino durante il percorso intrapreso.

Nel 2017, spiega la Del Bono, sono state accolte trenta donne, di cui sette a Chiari, diciotto a Iseo e cinque a Palazzolo. Sette di queste sono state ospitate presso la casa di accoglienza. Dal gennaio di quest’anno sono dieci.

È stato organizzato un convegno per sabato 24 marzo presso il castello Oldofredi di Iseo per far sapere al territorio cosa è stato fatto e cosa si intende fare, nel quale interverranno la presidente Del Bono, l’assessore ai servizi sociali di Palazzolo Nadia Valli e Stefano Piziali, presidente di Weworld Onlus.

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