C’è anche un pezzo di Vallecamonica nel pluripremiato progetto “Particulate Matter”.

Alla guida del team che ha messo a punto l’innovativo progetto c’è infatti la professoressa Elza Bontempi di Bienno.

A inventare il progetto, nel laboratorio di Chimica per le tecnologie di Ingegneria meccanica, è stato il gruppo di ricerca dell’Università degli studi di Brescia, che studiava il progetto Basalto (finanziato da Regione Lombardia e da Instm).

Iniziato nel 2016 nell’ambito della call Horizon dell’Unione Europea e conclusosi definitivamente a luglio scorso con il brevetto di Sunspace, Basalto aveva come obiettivo la realizzazione di materiali sostenibili in grado di catturare le polveri sottili. E il team c’è riuscito, prendendo a modello il più efficace dei cacciatori: le foglie.

Numerosi i premi ricevuti dal progetto bresciano.

Nel corso della finale del Premio Marzotto 2018 – la principale startup competition in Italia, che sostiene le nuove idee, attiva l’impresa italiana e porta la sua innovazione nel mondo – svoltasi al MAXXI di Roma giovedì 22 novembre con la premiazione di 48 start up fra le 600 concorrenti, è stato assegnato un riconoscimento anche a “Particulate Matter”.

Già a febbraio il progetto Basalto ha ricevuto il riconoscimento Italiadecide alla presenza del presidente della Repubblica, a maggio è stato il turno del Premio Oscar Masi dell’Airi.

Non bastasse, il 9 novembre, a Venezia, Elza Bontempi ha ricevuto il premio Alta Formazione dall’associazione Itwiin, che riconosce le donne più creative in campo scientifico e tecnologico.

Ora non resta che trovare un’azienda che scelga questa rivoluzione green nell’edilizia. Si sarebbe già fatta avanti Italcementi | HeidelbergCement Group, che ha riconosciuto a pieno titolo il risultato e ha deciso di affiancare il team di ricerca offrendo un contributo al processo di sviluppo del prodotto e all’analisi delle opportunità commerciali.

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