Tra tutti i Comuni della Vallecamonica, pochi sono quelli che hanno o avevano un comparto ricettivo capace di generare entrare sul proprio territorio. Se Pontedilegno continua ad appoggiarsi sulla vicinanza ai comprensori sciisitici, a Darfo Boario Terme la situazione è differente, e la giunta guidata da Dario Colossi ne è consapevole.

Nel presentare il nuovo piano di rilancio della ricettività, infatti, l’Amministrazione fa una premessa amara ma necessaria: “l’epoca del turismo assistito che ha caratterizzato un’importante fase della crescita di Darfo è finita”.

C’è, però, un nuovo turismo sui cui il territorio darfense può contare, quello che si divide in esperienziale, culturale, sportivo e curativo e che rende Darfo una meta appetibile da chi vive nelle grandi città e vuole trascorrere un fine settimana fuori dalla metropoli ma neanche troppo lontano da casa.

Ecco che il Comune ha elaborato una proposta di rigenerazione rivolta al turismo ed ai suoi operatori. Tre le strade intraprese: la prima riguarda la salvaguardia delle strutture in attività, a cui non sarà concesso il cambio di destinazione.

Chi, invece, è titolare di alberghi chiusi ha davanti a sé due possibilità: trasformarli in edifici residenziali con tutti i contributi richiesti dal Piano di Governo del Territorio o puntare sulla ricettività leggera e non alberghiera, versando contributi con uno sconto del 50%.

C’è poi la proposta legata al mondo della scuola: sono sempre di più le richieste di posti letto da parte di studenti e docenti. Da qui, la possibilità di trasformare le strutture in in bed&breakfast o mini appartamenti, puntando anche sulle sempre più diffuse summer school. In tutto, a Darfo sono aperte 17 attività ricettive su 35 disponibili: a queste il Comune garantisce una riduzione dell’Imu.

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