Finite nel vortice di adempimenti burocratici e di regole che dall’Italia all’Europa, fino al Regno Unito, hanno impedito loro di vivere un’esperienza formativa insieme ai loro compagni di classe. Tre studentesse del Liceo Golgi di Breno hanno dovuto infatti rinunciare ad uno stage linguistico organizzato dall’istituto a Cambridge, in Gran Bretagna, da dove è giunto lo stop alla loro partenza.
Alle tre giovani, di origini pakistana, ecuadorgena e della Sierra Leone, era richiesto per partire non solo il passaporto (come agli altri studenti), ma anche il visto di ingresso, dal momento che, non essendo ancora maggiorenni, non hanno la cittadinanza italiana (sebbene due di loro siano nate in Italia).
L’insegnante che si è occupata del viaggio ha provato a trovare delle deroghe per permettere loro di affrontare il viaggio, ma né dal Regno Unito né dal Provveditorato sono giunte informazioni utili. L’alternativa è stata affidarsi prima ad un’agenzia di Londra (che ha richiesto 100 sterline), e poi al Centro visti di Milano, con una tariffa di 250 euro. Versato il contributo da parte delle famiglie, le tre ragazze sono andate nel capoluogo lombardo per la raccolta dei loro dati.
Ma neanche questo è bastato: da Londra è giunta la conferma dello stop alla loro partenza per lo stage perchè non ci sarebbero le garanzie per la loro sicurezza né la certezza del loro rientro. Una motivazione che paragona queste studentesse a degli immigrati con scopi sospetti e che lascia l’amaro in bocca a tre giovani alunne a cui non è stata concessa un’importante opportunità.
“Ci si dovrebbe chiedere perché studenti nati da noi non abbiano la cittadinanza italiana o perché studenti della stessa classe di una scuola statale nazionale non debbano essere trattati allo stesso modo”, ha commentato l’insegnante al Bresciaoggi.