Il Consiglio dei Ministri riunitosi martedì sera a Palazzo Chigi, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato la legge della Regione Lombardia n. 4 del 14/11/2023, “Legge di revisione normativa ordinamentale 2023”, che istituisce l’ATO di Valle Camonica e ha deliberato di non impugnarla.

Questa legge regionale, approvata a novembre al Pirellone alla presenza di numerosi sindaci camuni, autorizza “Regione Lombardia a istituire l’ATO della Valle Camonica con atto normativo. L’Ambito Territoriale Ottimale (ente che si occupa del servizio idrico) si riferisce di norma a un ambito provinciale ma in questo caso viene riconosciuta la specificità della zona territoriale montana e prealpina”.

L’approvazione dell’ATO era prevista dalla legge di bilancio 2022 di Regione Lombardia, ma venne impugnata dal governo Draghi davanti alla Corte costituzionale per quell’articolo che avrebbe consentito di perimetrare l’ATO al di sotto dei confini provinciali (il caso della Valle).

Nel frattempo, a novembre 2023, Regione Lombardia ha approvato la legge 4 con l’inserimento di tre emendamenti, in particolare quello avanzato dal consigliere Davide Caparini, che puntava a superare gli ostacoli normativi e a riproporre l’istituzione dell’Ato della Valle Camonica riconoscendo la peculiarità della zona montana e prealpina camuna.

“La Valle Camonica ha la gestione della sua acqua” ha annunciato attraverso i suoi canali social Caparini martedì sera. La battaglia sull’autonomia nella gestione della risorsa è annosa e vari esponenti politici e amministratori si sono battuti insieme negli ultimi anni per ottenere un risultato. Ora la strada per la gestione autonoma dell’acqua è tutta in discesa.

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