Emergono nuovi dettagli sull’operazione condotta dai Carabinieri di Brescia e Bergamo che ha portato, nelle ore scorse, all’arresto di Gezim Sallaku, presidente del Darfo, e di suoi tre fratelli per detenzione abusiva di armi da fuoco e che ha smantellato un’organizzazione criminale che portava droga in Vallecamonica.
L’operazione, denominata ‘Reticolo’, era partita nel novembre dell’anno scorso, dopo il recupero di 50 chilogrammi di hashish a Darfo Boario Terme, in mano ad una famiglia di origine albanese residente a Sale Marasino. Da lì le indagini, che si sono concluse con il blitz del mese scorso ad Osio Sotto, durante cui furono arrestate 9 persone dopo la scoperta di una vera e propria ‘raffineria’ di droga.
I 22 decreti di arresto ritardato effettuati martedì sono l’epilogo di quell’operazione e riguardano, oltre i quattro albanesi, anche due italiani, un 48enne di Artogne ed un 37enne di Esine. Il blitz di martedì ha visto coinvolti cento Carabinieri, oltre alla partecipazione delle Unità cinofile di Orio al Serio: durante una perquisizione di una villa a Sale Marasino, sono stati sequestrati 60 chilogrammi di marijuana, 51,2 di hashish, 12,5 di eroina, 2 di cocaina, 337 grammi di oppio, 14 fiale di morfina, 200 milligrammi di Mdma e tre pistole, due delle quali detenute illegalmente. La perquisizione si è estesa anche ad un ristorante ed ad un capannone nella zona industriale di Pian Camuno, dove avvenivano gli incontri tra i fornitori e gli acquirenti dei carichi di droga.
Mercoledì mattina Sallaku, insieme ai fratelli Isuf, Gazmir e Taulant, si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari, per l’interrogatorio di convalida. Un altro fratello di Sallaku, Saimir, era stato arrestato nell’altra operazione condotta ad ottobre, fermato mentre scambiava circa un chilo di droga con due trafficanti bresciani a Pian Camuno.