(Foto da Bresciaoggi)

Nella mattinata di lunedì gli uomini del nucleo Pronto impiego della Marina Militare di La Spezia, guidati dal capitano di Fregata Therry Trevisan, sono arrivati a Tavernola con i carabinieri della locale stazione e la motovedetta, i volontari del Gruppo Soccorso Sebino e quelli dell’Opsa della Croce Rossa, oltre alla Guardia Costiera ausiliaria.

Tutti sul lago d’Iseo per programmare nei minimi dettagli il recupero dai fondali della Ford Fiesta intestata a Rosario Tilotta, scomparso da Scanzorosciate nel 2004.

I tecnici hanno messo in acqua il rov Sirio, comandato dalla superficie. Il robottino ha effettuato tre immersioni, filmando l’auto e tutti i particolari sulla sua posizione e le condizioni. Auto che presenta diverse ammaccature, da stabilire se provocate da un incidente o dal rotolamento nelle acque del lago. Nessuna ipotesi al momento viene scartata dagli inquirenti.

I rilievi hanno permesso di stabilire le tecniche migliori per recuperare i resti, salvaguardando il più possibile l’auto e il cadavere che custodisce all’interno. Di certo si sa, al momento, che l’auto è intestata a Tilotta, ma non se il corpo sia suo. Massima prudenza in questo senso almeno fino a quando non avverrà il recupero, presumibilmente venerdì.

Ripescati dalle acque l’automobile e il cadavere, potranno partire gli accertamenti tecnici e scientifici. Le operazioni preliminari sono proseguite per tutta la giornata di lunedì. L’area è pattugliata 24 ore su 24 dai carabinieri, sia nel lago sia a terra, per evitare l’intrusione di qualche curioso.

Intanto non c’è traccia di Elva Kurti, la moglie di Tilotta. La donna, andata via dall’Italia nel 2007, anno in cui si è cancellata dall’anagrafe, non risulta essere in Albania: i carabinieri hanno ricevuto risposta negativa dal Consolato e dalla polizia albanese e hanno quindi esteso le ricerche in tutti i Paesi dell’area balcanica.

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