Sembrava che avesse superato ogni guaio con la giustizia, un 23enne di Lovere.
Era stato sottoposto, tre mesi fa, a una prova in seguito a un arresto per detenzione di droga avvenuto a inizio anno a Darfo Boario Terme.
Venerdì però è finito nuovamente in manette per lo stesso reato.
I carabinieri di Breno, dopo aver ricevuto una segnalazione da fonte confidenziale, che sosteneva che potesse avere sostanza stupefacente in casa, hanno deciso di fare un controllo, convocandolo alla caserma di Lovere.
Hanno quindi optato per un controllo dell’abitazione del 23enne, chiedendogli di consegnare eventuale stupefacente in suo possesso: il giovane ha subito ammesso di avere in camera da letto un barattolo in vetro con 60 grammi di marijuana, oltre a un pezzetto di hashish.
Quando però i carabinieri hanno deciso di estendere la perquisizione domiciliare, ha ammesso di avere altra marijuana in garage, per un totale di 220 grammi. A quel punto sono scattate le manette e sabato il 23enne è stato processato per direttissima davanti al giudice Andrea Guadagnino, assistito dall’avvocato Michele Cesari.
L’arresto è stato convalidato con applicazione della misura dei domiciliari e divieto di comunicare con l’esterno. Il processo aggiornato al 10 dicembre, in attesa dell’esito delle analisi.