E’ un momento di condivisione per residenti e turisti, ma anche una lunga tradizione che si tramanda da decenni oltre al ricordo di una leggenda senza tempo. A Borno torna puntuale l’8 agosto la Fiaccolata di San Fermo, giunta quest’anno alla 51esima edizione, in ricordo della leggenda secondo cui i tre fratelli Fermo, Glisente e Cristina, giunti in Vallecamonica al seguito di Carlo Magno, decisero di convertirsi e di ritirarsi in eremitaggio ciascuno su un monte differente.

I tre comunicavano tra loro tramite dei falò serali: alla morte di Cristina e Glisente, Fermo continuò a vivere ed a resistere ai rigidi inverni aiutato da un’aquila e da un’orsa bruna che gli portavano legna e cibo. Ancora oggi, quindi, alla vigilia del 9 agosto (giorno in cui si celebra San Fermo) i bornesi accendono nel ricordo dei tre fratelli altrettanti falò sui tre monti in cui secondo la leggenda avevano deciso di ritirarsi.

La Fiaccolata di San Fermo assume così un significato che va oltre il semplice evento turistico, ma è un modo per tramandare una leggenda e tenere accesa una tradizione che lega la popolazione alle montagne circostanti. Il programma della 51esima edizione non cambia: alle ore 20:30 partirà la fiaccolata dal sentiero alto, mezz’ora dopo dal sentiero basso.

Entrambi i gruppi si ritroveranno sul sagrato della chiesa parrocchiale per la grande festa di chiusura. In testa all’organizzazione c’è, come sempre, il Cai Borno, che non potrà non ricordare in questa edizione Martino Filippi, primo presidente della sezione e co-ideatore della Fiaccolata, venuto a mancare poco più di una settimana fa.

Proprio nella sede del Cai, in Piazza Caduti, si raccolgono le iscrizioni, a partire da lunedì 5 agosto, dalle ore 09:30 alle 12:30 e dalle ore 15:30 alle 18:00; stessi orari per martedì 6, mentre mercoledì ci si potrà recare nella sede dalle ore 09:30 alle 18:00 ad orario continuato, così come giovedì 8, giorno della Fiaccolata, ci si potrà iscrivere dalle ore 09:30 alle 16:00.

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