Per i pendolari in viaggio tra la Vallecamonica, il Sebino e la città l’ora X è giunta: annunciata da settimane, la lunga pausa per la circolazione dei treni sulla Brescia-Iseo-Edolo comincia questo sabato, 1° marzo, e si concluderà il 7 settembre.

Sei mesi durante i quali su più della metà delle ferrovie, per la precisione il tratto da Marone a Edolo, non potranno circolare i treni, con i viaggiatori (studenti, lavoratori o -visto il periodo estivo- turisti) che potranno spostarsi tramite i bus sostitutivi già annunciati e messi a disposizione da Trenord. Sei mesi sono tanti, così come numerosi sono gli interventi che in questo lasso di tempo saranno effettuati, a cominciare dal rifacimento dei ponti ferroviari all’altezza di Niardo, colpiti dall’alluvione del 2022 e che necessitano di un adattamento alla nuova conformazione degli alvei dei torrenti Re e Cobello (motivo per cui ad inizio settimana si è proceduto con la demolizione di cinque edifici, inagibili da allora).

Tra gli interventi previsti, però, ce ne saranno altri che avranno lo scopo di potenziare la linea e migliorare la regolarità del servizio ferroviario. Saranno realizzati degli imbocchi artificiali di parte delle gallerie tra Marone e Pisogne ed effettuata la protezione dei versanti, con la posa di reti paramassi (interventi che si aggiungono ai lavori in corso nelle gallerie di Sellero e della tratta Cividate-Breno ed inseriti nelle opere di difesa dal dissesto idrogeologico); sarà rinnovato e risanato l’armamento ferroviario, con la sostituzione di rotaie e traverse e il ricambio del pietrisco sulla tratta tra Cedegolo ed Edolo, così come tra Pisogne e Breno si lavorerà alla sostituzione delle traversine e dei deviatoi.

Lavori che serviranno anche a preparare i binari camuni al debutto, previsto nella prima metà del 2026, dei treni a idrogeno. A questo proposito lo sforzo per bloccare il progetto della prima Hydrogen Valley italiana non si ferma, ma raddoppia: al comitato nato ad Iseo nei mesi scorsi se n’è aggiunto uno camuno, con sede a Malonno e con gli stessi obiettivi, ovvero avere maggiore chiarezza sul progetto ed esprimere le proprie preoccupazioni circa la realizzazione dei centri di produzione e stoccaggio dell’idrogeno nei centri abitati.

I promotori dei due comitati continuano a sostenere le varie criticità del progetto del treno a idrogeno e temono che, oltre a non essere efficace quanto si vorrebbe, potrebbe non potenziare la linea ferroviaria, come invece si augurano da tempo coloro che viaggiano sulla Brescia-Iseo-Edolo e che si trovano spesso di fronte a disservizi mai realmente risolti.

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