Massimo Cellino, presidente del Brescia, lancia la sua proposta per cercare di arginare al meglio i danni economici che l’emergenza Coronavirus avrà inevitabilmente sul calcio italiano. “Il Governo”, dice Cellino in un’intervista a Repubblica, “ci sconti i contributi sugli stipendi dei giocatori”.
Secondo il presidente delle Rondinelle, per lo Stato sarebbe una perdita di 150 milioni di euro, nulla, però, in confronto a quanto potrebbe perdere se non si facesse nulla. Cellino, che ricorda che il calcio italiano “è la terza azienda del Paese”, ipotizza anche che il Campionato di Serie A, nella più rosea delle previsioni, potrebbe ripartire la prima settimana di maggio: questo consentirebbe ai club di dare 25 giorni di ferie ai calciatori e farli rientrare il 15 aprile.
Il presidente chiede anche sconti per i broadcaster televisivi, una legge per allungare i contratti di tutti di un anno ed un intervento sull’Irpef per dare gli stipendi netti ai calciatori. Cellino, infine, si dice certo che gli Europei, previsti per la prossima estate, salteranno, ed infine rassicura sulla situazione dei giocatori del Brescia, smentendo le voci secondo cui sarebbero in quarantena: a loro è stata data, come in tutte le altre squadra, una settimana di riposo , ma in una nota il club annuncia che gli allenamenti sono sospesi fino al 28 marzo.