È stato un Ferragosto caratterizzato dalle alghe in molti punti del lago d’Iseo, nonostante i battelli-spazzini e gli operai che li manovrano lavorino tutti i giorni.

A Clusane, in particolare, uno spesso tappeto maleodorante, a dispetto degli sforzi profusi dall’Autorità di bacino, si ricompatta continuamente fuori e dentro il porto centrale. Le barriere anti-alghe funzionano, ma le alghe entrano dalle tre aperture praticate per lasciare passare le imbarcazioni, davanti a via Mulino, al centro dello sbarramento e al cosiddetto Port dèi Cianì.

Il vento che in questi giorni ha agitato il lago ha inoltre provocato il distacco in massa delle alghe dal fondo. Determinanti per la loro proliferazione sono l’alta temperatura dell’acqua e il basso livello da essa raggiunto. Il lago al minimo, poi, impedisce ai battelli-spazzini sia di raccogliere le alghe a riva, sia di scaricarle a terra, allungando a dismisura i tempi delle varie operazioni.

Tuttavia non si registra ancora la situazione di emergenza verificatasi nel 2015, quando nel Sebino furono raccolte 1500 tonnellate di alghe.

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