Giovedì 24 la sala polifunzionale delle Fornaci in Scianica ha accolto la prima di Canzoni contro la guerra, spettacolo musicale di Diego Ghenzi (in arte Drama) e Roberta Selva.

Un 25 aprile celebrato in anticipo quello di Sellero, con la partecipata riflessione in musica organizzata dall’Associazione Culturale Smart, in collaborazione con il Comune.

Un omaggio al cantautorato italiano legato da un resistente fil rouge: canzoni sui temi della guerra e della Liberazione. Testi che fanno riemergere la sofferenza dei campi di sterminio, il dolore delle occupazioni di ogni colore, la ferocia del più lontano genocidio.

Tenco, De Gregori, Vecchioni, De André, Guccini, Bertoli, Venditti: riesplorati tra successi intramontabili e brani meno noti, hanno trovato spazio in una scaletta capace di sviscerare tutte le note del conflitto.

Dalla banalità alla stupidità del male, dai deliri di onnipotenza del genere umano alla consapevolezza di chi vive ai margini di una grande tragedia.

A volte spettatore forse inerme di cambiamenti epocali, in altri casi soldato in fuga – mosso da una consapevolezza ancora più grande – vittima e carnefice, l’uomo viene decostruito e riassemblato.

In un processo che richiede accortezza, impegno e capacità di arrendersi alle evidenze di colpevolezza e omissione. Ghenzi ha voluto aprire la serata ricordando che oggi il mondo è dilaniato da ben 50 conflitti.

Rimarcando che dire no alle guerre implica farsi portavoce attivi di un percorso scomodo. Una scelta che parte dalla quotidianità dei piccoli gesti di pace e che comporta l’assumersi la responsabilità di ciò che accade.

Pace, democrazia e libertà i valori ricordati dal Sindaco di Sellero, Mattia Peluchetti, che nell’introdurre la serata ha voluto ringraziare chi ha sofferto per consentire a tutti noi di vivere una vita libera.

“Il ricordo non è un puro esercizio di stile, di retorica. La libertà non è un dono ma una conquista. Fu una guerra civile che contrappose tra loro fratelli e amici.

Proprio perché fa male ricordare queste azioni dobbiamo ricordarle. Sono le fondamenta con cui conquistammo la nostra libertà”, ha sottolineato Peluchetti.

Non solo canzoni dal repertorio di un passato (sempre) attuale, ma anche musica inedita. Drama ha voluto condividere con il pubblico un pezzo a cui sta lavorando con il chitarrista Cordini: “Srebrenica”, la città dalle guance umide.

Doveroso chiudere con Antonello, che nella sua “Ma che bella giornata di sole” si fa coraggio di portare un lume di speranza. Un valore che risuona negli accordi di due note tra loro mai dissonanti: la consapevolezza e l’impegno a cui tutti siamo chiamati.

La nostra intervista a Roberta Selva e Diego Drama Ghenzi:

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