Uno spettacolo teatrale, in forma di narrazione, messo in scena dalla Compagnia Teatrale ITINERARIA che da trent’anni anni affronta in tutta Italia tematiche controverse ed attuali nel filone del Teatro Civile.
Rivolto a ragazzi, famiglie, educatori. È un’occasione da non perdere per noi, non possiamo mancare!
Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Enrico Comi, lo spettacolo con il suo carico emotivo e di informazioni, scardina alcuni luoghi comuni diffusi tra i giovanissimi: “Smetto quando voglio”; “La canna fa meno male delle sigarette”; “Sono droghe naturali”; “Le canne non hanno mai ucciso nessuno”; “Lo faccio una volta sola… per provare”.
Com’è possibile interessare i ragazzi e riuscire a coinvolgerli in una riflessione profonda su questi temi? Non è semplice nella quotidianità.
Non è facile a tu per tu, tantomeno confrontandosi con un numeroso e variegato gruppo.
I mezzi professionali teatrali e l’esperienza attorale sono armi efficaci per raggiungere l’obiettivo. Fabrizio De Giovanni, interprete di “STUPEFATTO”, da trent’anni, fa del teatro civile e dell’impegno sociale il suo cavallo di battaglia.
A volte ci lamentiamo e ci sentiamo insoddisfatti della vita che viviamo senza però ricordarci che è nostra la responsabilità di scegliere, di ampliare e di cambiare ciò che ci sta stretto o non ci piace.
E lo sappiamo, in Giorni Felici ne parliamo spesso, che dobbiamo essere noi a prendere in mano il timone della nostra vita e ad accompagnarci a crescere, migliorare e costruire quel futuro che desideriamo per noi stessi e per le persone a cui vogliamo bene.
Ecco allora che la Gentilezza è il mezzo attraverso il quale portarci oltre il nostro solito agire e pensare per darci una nuova possibilità, per definire nuovi risultati da raggiungere, per fare il primo piccolo passo in direzione del nostro divenire.
Unisciti a noi in questo viaggio di conoscenza, di sperimentazione di azioni gentili a 360° per rendere più bella, significativa e soddisfacente la tua vita e quella di tutte le persone che incontrerai.
Schiaccia il tasto play e vivi con noi l’esperienza di questa puntata. E se ti va invita una persona a cui vuoi bene ad ascoltarla insieme a te. Diventa un divulgatore di atti gentili, diventa un attivista del Movimento Italiano per la Gentilezza.
Willie Morris, sassofonista e compositore nativo di St. Louis e residente a New York, emerge come una forza fresca ed entusiasmante sulla scena jazz.
Con un profondo apprezzamento per le forme d’arte afroamericane che sono fiorite nella sua città, porta una prospettiva dinamica e unica alla sua arte.
Sin dall’inizio della sua carriera, Willie ha già avuto molte opportunità straordinarie che gli hanno permesso di esibirsi e registrare insieme ad artisti distinti.
Collaborando con musicisti stimati come Randy Brecker, John Clayton, Jason Marsalis, Montez Coleman, Josh Lawrence, Donald Edwards, Boris Kozlov, Rudy Royston e Jon Davis, ha avuto il privilegio di immergersi in diversi contesti musicali che hanno ampliato i suoi orizzonti artistici.
A testimonianza del suo straordinario talento, l’album di debutto Conversation Starter del2023.
In collaborazione con una band eccezionale composta da Patrick Cornelius, Jon Davis, Adi Meyerson ed EJ Strickland, l’album ha incarnato la profondità e la gamma delle abilità musicali di Willie.
Il suo secondo albumAttentive Listening uscito nel 2024 è una impareggiabile miscela di virtuosismo ed emozione.
Composto da melodie vivaci e pezzi contemplativi e toccanti.
Veniamo al 2025 ed al suo terzo e per ora ultimo disco Unbound Inner dove viene accompagnato da il vibrafonista Behn Gillece, il pianista Jon Davis, il bassista Boris Kozlov e il batterista Rudy Royston, i quali esprimono a trecentosessanta la visione musicale del leader in tutte le loro improvvisazioni e interazioni.
Willie possiede una notevole precisione tecnica ed una totale padronanza dello strumento.
Ciò che più tocca è la sua arte emotiva.
Al contrario di quanto molte volte la realtà si propone, troviamo con questo album la pace interiore.
Il corto di Andrea Negroni, in bianco e nero, è stato girato al Lago Moro, la trama è imperniata sulla figura di Fabio, il “Matel”, termine acquisito dalla lingua in uso dai contadini della Valle Camonica.
Il protagonista vive con la madre in un contesto sociale e culturale paesano.
Si rende conto che la sua tradizionalità, confrontata al progresso e alla globalizzazione è ancora viva nel suo essere.
Vengono trattati temi sociali e culturali.
Prodotto da Promazioni360 di Loretta Tabarini, e si sa quando Loretta promuove un evento, si tratta di un evento di qualità e di sicuro successo.
C’è stato il supporto di Ramona Projetti ed il sostegno della Fondazione della comunità bresciana, della Comunità montana, dei Comuni di Angolo e Darfo e di diverse realtà del territorio.
Il nostro giovane regista è cremonese di nascita ed è pure camuno per la frequentazione dai nonni al Lago Moro nella sua infanzia e adolescenza.
La pellicola sarà presentata il 22 marzo a Londra nientemeno che al Bfi southbank in occasione del trentanovesimo Bfi flare lgbtqia film festival, la più importante rassegna del cinema organizzata dal British film institute.
Ombretta Costanzo, nasce a Brescia il 19 ottobre 1951, e vive a Desenzano del Garda( BS).
Docente di Lettere in pensione, si interessa di stati di coscienza ”allargata/alterata”( ipnosi, musica, teatro, meditazione, poesia, rituale, malattia psichica). Di seguito la formazione e le esperienze.
Corso quadriennale postlaurea di Psicoanalisi relazionale.
Esperienza nell’ospedale Psichiatrico come volontaria nel 1977,
corsi di Ipnosi medica, a Milano e eriksoniana, corso di Psicodramma, di Costellazioni famigliari ( Istituto Ikson Milano), di scrittura creativa con la scrittrice Dacia Maraini, di regia ( Teatro La loggetta a Brescia).
Varie esperienze nell’ambito teatrale al teatro Minimo di Mantova, Istruttrice di Yoga diplomata al Sivananda Ashram di Rishikesh in India, e tanto altro.
Comunque Ancora è il suo ultimo libro, una raccolta di poesie.
I versi dell’autrice sono spesso l’eco di un incontro, di incontri, dell’incontro: con l’altro, l’altra, la natura, il cosmo. Tanto che il poetare non è scandito da punti, piuttosto da qualche interrogativo, lasciando aperto, e sospeso, l’orizzonte, soprattutto interumano. (prefazione Danilo Di Matteo)
Comunque Ancora, nonostante tutto, andiamo avanti..
Ecco ciò che ha raccontato l’autrice qui a Radio Voce Camuna: