Con il 2024 è finita la lunga storia della Macelleria Pedersoli di Breno

Con il 2024 è finita la lunga storia della Macelleria Pedersoli di Breno

Il 2025 ha registrato la chiusura di un altro negozio a Breno. Si tratta dell’attività storica Macelleria Pedersoli, punto vendita, tra l’altro, della salsiccia di castrato, insignita del marchio DeCo dal 2005. Enrico Pedersoli, l’ultimo erede della famiglia che da oltre un secolo aveva la sua attività in via Garibaldi, a fine 2024 ha deciso di chiudere. Le normative sull’adeguamento dei locali e degli impianti avrebbero richiesto uno sforzo che l’attuale titolare ha deciso di non affrontare.

Enrico rappresentava la quinta generazione di macellai della famiglia, avendo ereditato l’attività dallo zio Pino, fratello di Giovanni Pedersoli, il Signur del Doss, che a sua volta apprese dal brenese Pietro Rizzieri, emigrante in Svizzera per lavoro, l’arte del macinare la carne per produrre la salsiccia di castrato. Giovanni iniziò a lavorarla, commercializzandola poi in Valle e fino all’alto lago d’Iseo. Suo fratello Giuseppe gli subentrò nel 1932, gestendo la macelleria fino al 1950, quando presero il suo posto altri Pedersoli – Giglio, Giovanni, Girolamo e Martino. Pino Pedersoli ha poi condotto il negozio con Gisella, avviando il nipote Enrico ai segreti del mestiere, che ha svolto fino al 2024.

La macelleria ha promosso per parecchi anni “Il mese della salsiccia di castrato”, che coincideva con novembre, quando i ristoranti del paese proponevano un menù con al centro la prelibata specialità brenese.

Uno dei treni a idrogeno destinati alla linea Brescia-Iseo-Edolo a Bologna per il collaudo

Uno dei treni a idrogeno destinati alla linea Brescia-Iseo-Edolo a Bologna per il collaudo

Che anno sarà per i treni a idrogeno destinati alla linea Brescia-Iseo-Edolo e per l’ambizioso progetto H2IseO? Per ora stanno proseguendo i lavori per la realizzazione degli impianti destinati allo stoccaggio dell’idrogeno, a Edolo e ad Iseo, mentre a Rovato avanzano senza sosta i lavori per il nuovo impianto di manutenzione. È invece andata deserta anche l’ultima gara per la fornitura di idrogeno.

Intanto, proprio nei primi giorni del 2025, l’unità Hmu214 002 è stata spostata da Savigliano, in provincia di Cuneo, dove questi mezzi vengono costruiti da Alstom, fino a Bologna, dove presumibilmente entrerà nel circuito di prova di Bologna San Donato, sul quale tutti i treni vengono testati per acquisire l’omologazione necessaria a viaggiare sui binari italiani.

Il mezzo, da circa 250 posti a sedere, si presenta con la rinnovata livrea di Trenord e avrà un’autonomia di seicento chilometri. Sul finire del 2024 la Giunta regionale aveva approvato il mandato per l’acquisto, con 183 milioni di euro, di 14 nuovi treni Donizetti che viaggeranno sulla linea Brescia-Iseo-Edolo: 7 finanziati dal Pnrr, 5 dall’Accordo per lo Sviluppo e la Coesione sottoscritto lo scorso anno e due dalla legge di Bilancio 2019. L’immissione in servizio dei primi 7 treni è prevista entro il 30 giugno 2026, gli altri 7 seguiranno nei mesi successivi, è stato previsto.

Cividate Camuno, atti vandalici alle scuole medie

Cividate Camuno, atti vandalici alle scuole medie

Atti vandalici a Cividate Camuno. Lo ha reso noto il Comune, guidato da Alessandro Francesetti, comunicando che nella serata del 2 gennaio alcune persone sono entrate nel piazzale posteriore delle scuole medie e, dopo aver forzato la porta, sono entrate in palestra.

Non bastasse, questi hanno forzato una delle portefinestre che danno accesso all’aula magna delle scuole medie, rompendo il vetro. Non è dato a sapere se i vandali abbiano portato via qualcosa.

Fortunatamente tutto è stato ripreso dalle telecamere interne ed esterne: “In queste ore chi di dovere sta visionando le immagini e l’amministrazione sta valutando come procedere nei confronti dei soggetti riconosciuti” ha dichiarato il sindaco.

Slittano le iscrizioni al prossimo anno scolastico: portale attivo dal 21 gennaio al 10 febbraio

Slittano le iscrizioni al prossimo anno scolastico: portale attivo dal 21 gennaio al 10 febbraio

Una notizia diffusa in queste ore dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che interessa anche centinaia di famiglie camune e sebine: sono cambiate le date della finestra temporale a disposizione per le iscrizioni al prossimo anno scolastico 2025/2026.

Le domande sulla piattaforma Unica potranno essere inoltrate dalle ore 8:00 del 21 gennaio 2025 alle ore 20:00 del 10 febbraio 2025, e non più dall’8 al 31 gennaio.

La decisione, spiega il Mim, è stata presa “per garantire una più ampia attività di orientamento da parte delle scuole e consentire alle famiglie di poter effettuare una scelta ponderata”.

Le iscrizioni sono obbligatorie per la scuola primaria, la secondaria di primo e di secondo grado statale, con esclusione della scuola d’infanzia; rimangono facoltative, invece (quindi possono essere ancora effettuate con domanda cartacea), per le scuole paritarie. La procedura telematica riguarda anche i Centri di formazione professionale regionali (Cfp).

La “Cà dei Roc” di Angone donata al Comune di Darfo, da destinare a scopi sociali

La “Cà dei Roc” di Angone donata al Comune di Darfo, da destinare a scopi sociali

La “Cà dei Roc” di Angone è stata donata al Comune di Darfo Boario Terme. Nell’ultimo Consiglio Comunale, grazie alla generosità dei proprietari, l’ente ha accettato in donazione lo storico edificio disposto su tre piani, ben ristrutturato al rustico, che la famiglia donante ha chiesto espressamente di destinare a scopi sociali, con particolare attenzione al tema delle donne vittime di violenza.

“Ringrazio queste persone dotate di antichi valori e Stefania Piccinelli, Emanuela Farisoglio e Fabrizio Cavalli che hanno saputo interpretare il pensiero di chi è chiamato ad amministrare il bene comune” ha dichiarato il sindaco Colossi soddisfatto.

Ora che l’immobile è entrato nel patrimonio pubblico, l’Amministrazione potrà proseguire con la progettazione della ristrutturazione della Cà dei Roc e con la ricerca dei finanziamenti e del bando utile a completarne i lavori, per poter mettere disposizione di tutti, nel più breve tempo possibile, questa preziosa risorsa.

Omicidio di Provaglio d’Iseo, la confessione del 19enne

Omicidio di Provaglio d’Iseo, la confessione del 19enne

La confessione da parte di Matias Pascual, accusato dell’omicidio di Roberto Comelli a Provaglio d’Iseo, è giunta durante l’interrogatorio, terminato nella notte tra il 1° e il 2 gennaio. Ha ammesso di aver pugnalato al petto il 42enne che, intorno alle ore 04:00 della notte di Capodanno, stava cercando di intrufolarsi alla festa in una sala del Centro Civico del paese con un’ottantina di ragazzi presenti.

Ha confessato l’omicidio, Pascual, ma ha anche detto di avere avuto paura della situazione che si stava creando e di non aver avuto l’intenzione di uccidere. Nella ricostruzione fatta dagli inquirenti, Pascual (italo-argentino di 19 anni residente a Prevalle, dove lavora come barista) aveva già incontrato Comelli quella sera, intorno alle 22:00, sempre al Centro Civico: in quell’occasione era riuscito ad allontanare il 42enne.

Non è andata così a notte fonda, quando gli animi si sono scaldati: durante la festa alcuni avevano bevuto più di altri e, sostengono gli inquirenti, c’era chi aveva fatto uso di droga. Anche per questo non sarebbero stati chiamati i carabinieri: Pascual ha ammesso di aver preso un coltello da cucina perché spaventato dal comportamento della vittima; poi i ricordi sono confusi.

Ora si sta cercando di ricostruire come abbia fatto il giovane a tornare a casa e se qualcuno lo abbia aiutato. Mentre il corpo di Comelli veniva ritrovato davanti alla casa di riposo, i carabinieri erano già sulle tracce di Pascual, prima a casa sua e poi nei luoghi da lui frequentati e ne hanno monitorato il telefono. E’ stato lui stesso, nel pomeriggio, a presentarsi in caserma a Gavardo, da cui poi è stato portato a Brescia per l’interrogatorio.

Dopo la confessione, il trasferimento nel carcere di Bergamo (non può stare a Brescia per incompatibilità con un altro detenuto). Le indagini, però, proseguono, per capire se qualcuno in quelle ore abbia aiutato il 19enne: in particolare ci sono due giovani del suo stesso paese con cui Pascual si era recato alla festa che sono stati sentiti.

Intanto, oltre all’intera comunità di Provaglio d’Iseo, ad essere sconvolte sono due famiglie: una, quella della vittima, con le sorelle di Comelli e il figlio 18enne; l’altra quella di Pascual, con la madre e il fratello. Tutti, in queste ore, stanno cercando di trovare un senso ad una vicenda che fatica ad averne uno.