da Linda Bressanelli | 31 Dic 2024
Nuovo accordo locale semplificato per la riqualificazione e l’ampliamento del comprensorio sciistico della Val Palot di Pisogne. L’intervento, approvato il 30 dicembre dalla Giunta regionale, e messo a punto in collaborazione con la Comunità Montana del Sebino Bresciano, prevede un significativo investimento di 995.000 euro, finanziato per il 90% da Regione Lombardia, con l’obiettivo di potenziare le infrastrutture sportive e valorizzare il territorio montano.
Previsti interventi mirati come l’ampliamento della pista da sci Duadello e la costruzione di un nuovo edificio da destinare a biglietteria e servizi. L’accordo si inserisce nell’ambito delle politiche delineate nel Programma Regionale di Sviluppo che puntano a migliorare l’accessibilità e la qualità delle infrastrutture sportive, promuovendo anche l’attrattività del territorio montano e prevede anche interventi compensativi per il recupero ambientale delle aree boschive colpite da calamità naturali. L’intervento sarà completato entro il 2027.
La stazione gode di un impianto di innevamento programmato dotato di 31 generatori di neve posizionati sulla pista centrale, assicurando un fondo ottimale in pochi giorni di freddo. È diventata negli ultimi anni sede di allenamenti e gare dal livello provinciale fino ad arrivare alle squadre nazionali e gare internazionali. Oltre allo sci club Val Palot si allenano costantemente gli sci club Collio, Ski Team Go, Lumezzane e, una sera alla settimana, grazie all’illuminazione, si aggiungono gli sci club Ponte di Legno, Crocedomini, Borno e Skiing. Gli atleti di alto livello di tutto il mondo conoscono la Val Palot perché una parte di pista è dedicata agli allenamenti per ricreare le condizioni che gli atleti ritrovano nelle gare di Coppa del Mondo e di Coppa Europa.
da Paolo Sutera | 30 Dic 2024
Mentre gli sciatori si godono i panorami imbiancati dell’Alta Vallecamonica e dei confini con il Trentino c’è chi, “dietro le quinte”, ha lavorato per il futuro del comprensorio Pontedilegno-Tonale, sbloccando un importante accordo tra le tre società che lo costituiscono.
La Sit di Pontedilegno, la Carosello Tonale di Vermiglio e la Sinval di Edolo dopo un lungo periodo di impasse e un contenzioso aperto, sono riuscite a trovare un’intesa sulla distribuzione delle quote degli incassi, un tesoretto di circa trenta milioni di euro.
Se in passato la suddivisione avveniva a seconda dei passaggi nelle singole ski area, il nuovo “accordo per lo sviluppo”, della durata di dieci anni, permetterà di guardare non solo agli incassi della stagione, ma anche di dare il via alle opere annunciate da tempo.
Il nuovo accordo, che sarà flessibile e varierà di anno in anno a seconda delle attività, prevede che una quota degli incassi andrà a coprire i costi di gestione ed un’altra alle società per fare nuovi investimenti. In questo modo si potranno ottenere i fondi necessari ai co-finanziamenti di alcuni dei progetti più attesi sul comprensorio e che hanno già ricevuto dei contributi pubblici.
Opere che hanno un valore totale di 150 milioni di euro e che includono il rifacimento degli impianti Corno d’Aola e Angelo e della seggiovia Valbiolo, il collegamento tra la cabinovia del Tonale e la Statale 42, l’ampliamento del demanio di Cima Sorti e del Presena. L’accordo e il via a queste opere avrà anche un valore sul tessuto economico dell’Alta Vallecamonica, dando al comprensorio un ruolo maggiormente primario sullo sviluppo di tutta l’area.
da Paolo Sutera | 30 Dic 2024
E’ tempo di bilanci di fine anno anche per la Caritas diocesana di Darfo, che ogni anno accoglie e aiuta chi si trova in difficoltà sul nostro territorio. Ed è un bilancio, quello fatto da don Danilo Vezzoli, che oltre ad essere gestore della struttura in via Scura è anche vicario zonale della Bassa Vallecamonica nonché parroco di Boario, Erbanno, Angone e Gorzone, che delinea un quadro preoccupante.
Alla Caritas giungono infatti sempre più richieste d’aiuto da parte di chi fatica ad arrivare a fine mese e, dato che ha trovato conferma anche nel 2024, sono sempre più numerosi gli italiani. Oltre 120 le famiglie passate dalla Caritas per ritirare il pacco alimentare, 450 gli accessi in totale ai vari servizi offerti dalla struttura.
Un disagio che cresce anche in Valle e che richiede sempre più impegno da parte della Caritas, tanto da far tornare a parlare dell’idea di realizzare un dormitorio, per poter accogliere quei senzatetto che, ora, cercano rifugio là dove riescono, tra alberghi in disuso ed edifici abbandonati.
Dal canto suo, la Caritas di Darfo negli ultimi tempi ha ospitato oltre trenta persone, a cui i volontari hanno dato tutto il loro sostegno. E i risultati si sono visti: c’è chi ha trovato lavoro e chi una casa, grazie agli appartamenti della Casa della fiamma. Ma non basta: per questo il lavoro di don Vezzoli e dei suoi volontari è incessante.
da Paolo Sutera | 29 Dic 2024
La campagna di ripopolamento del coregone nel lago d’Iseo è cominciata sotto i migliori auspici: in cinque serate tenutesi tra il 16 ed il 26 dicembre scorsi una quindicina di pescatori ha lavorato per il reperimento degli esemplari femmine in frega, ovvero ricchi di uova.
Un’operazione, questa, resa più semplice dalla temperatura abbastanza bassa dell’acqua, intorno agli 8 gradi, grazie al calo termico di queste settimane. Le uova sono state inserite nelle ottanta campane presenti nell’incubatoio di Clusane, pronte per diventare avannotti: sebbene non tutte le uova si schiuderanno, la quantità di uove raccolta fa ben sperare in un abbondante rilascio già da febbraio, e comunque quando la temperatura dell’acqua comincerà a risalire.
L’operazione è seguita dall’Assessorato Caccia e Pesca della Regione, con il coordinamento della Polizia Provinciale e il lavoro, nella gestione dell’incubatoio, dei tecnici dello studio Habitat 2.0: obiettivo della campagna di ripopolamento è aumentare la popolazione ittica del Sebino di circa cinque milioni di esemplari.
da Paolo Sutera | 29 Dic 2024
Nei primi dieci mesi del 2024, la linea Brescia-Iseo-Edolo ha superato il limite di accettabilità di ritardi e di treni soppresi per cinque volte: un mese su due, quindi, i pendolari camuni e sebini si sono ritrovati ad avere a che fare con treni cancellati o giunti a destinazione senza rispettare la tabella di marcia.
Il dato, sconfortante ma ahinoi sempre più una conferma sulla linea che attraversa la Vallecamonica e il lago d’Iseo, proviene dal report Pendolaria 2024, che ha analizzato le performance delle linee ferroviarie lombarde, stabilendo quali siano le migliori e le peggiori.
Se la maglia nera è andata alla Brescia-Parma, che in dieci mesi ha superato per sette volte l’indice di accettabilità di ritardi e soppressioni andando oltre la percentuale limite del 10%, subito dopo segue la Brescia-Iseo-Edolo, che ha raggiunto la doppia cifra nei mesi di aprile, luglio, agosto, settembre e ottobre. Una situazione che crea non pochi disagi tra i viaggiatori, alle prese con chiusure temporanee di alcuni tratti di linea ed imprevisti che non fanno altro che rallentare il viaggio da o verso casa.
Per la linea camuno-sebina il 2025 non si preannuncia migliore: l’adeguamento delle ferrovie in vista dell’arrivo dei tanto discussi treni a idrogeno ne comporterà la chiusura totale da marzo a settembre, costringendo i pendolari a viaggiare sui bus sostitutivi, ormai troppo noti a chi vorrebbe viaggiare in treno e, invece, deve accontentarsi di un autobus per arrivare alla propria destinazione.
da Paolo Sutera | 28 Dic 2024
Un gesto simbolico, ma con cui si è voluto sottolineare un atteggiamento che non permetterebbe un confronto doveroso su temi importanti per tutto il territorio. Così, a Pian Camuno, il Consiglio Comunale andato in scena martedì scorso, Vigilia di Natale, è stato disertato dalla minoranza di Pian Camuno 4.0: l’assemblea si è svolta alla presenza di sette esponenti della maggioranza, che hanno discusso gli undici temi all’ordine del giorno in una quarantina di minuti.
Stando all’opposizione, però, convocare un Consiglio Comunale che aveva tra i suoi punti l’approvazione delle aliquote Irpef e dell’Imu e il Documento Unico di Programmazione il giorno prima di Natale non avrebbe consentito il giusto dibattito.
“Riteniamo che l’istituzione del Consiglio comunale debba essere trattata con la massima serietà e non come formalità da sbrigare nel minor tempo possibile”, spiegano in una nota i componenti della minoranza, “i temi all’ordine del giorno meritano un confronto approfondito che difficilmente può avvenire in una seduta convocata alla Vigilia di Natale. Occupiamo i banchi della minoranza ma non siamo sotto il dominio del sindaco o della giunta, perciò abbiamo deciso di non prendere parte alla seduta”.
Da parte della maggioranza e di Giorgio Ramazzini, sindaco di Pian Camuno, nessun commento. Tra gli argomenti discussi martedì anche il piano per la nuova scuola materna alla Beata, da otto milioni e mezzo di euro.