ARCHE’ Laboratorio Coop. Arcobaleno

ARCHE’ Laboratorio Coop. Arcobaleno

Archè, inaugurato nel 2004, è un laboratorio artigianale dove i ragazzi con disabilità possono sperimentare il contesto occupazionale lavoro-produzione-vendita.

Ogni prodotto viene realizzato avvalendosi del supporto tecnico di consulenti esperti, volontari, artigiani ed educatori che stimolano i ragazzi con disabilità a utilizzare tutte le loro risorse e il loro impegno per dar vita a prodotti, caratterizzati dalla qualità delle materie prime e dal pregio della fattura a mano.

Un dono da acquistare, stupendo e originale in questo mese che ci porta al Natale.

A Radio Voce Camuna sono stati ospiti di Daniela la coordinatrice Elena Rivadossi con alcuni ragazzi del laboratorio Archè Arcobaleno.

https://www.facebook.com/arche.arcobaleno/?locale=it_IT

Ascoltate cosa ci hanno raccontato:

Successo organizzativo per la Coppa Campioni d’Europa di Bridge

Successo organizzativo per la Coppa Campioni d’Europa di Bridge

Si è conclusa sabato 16 novembre presso il Centro Congressi di Darfo Boario Terme la Coppa Campioni d’Europa di Bridge 2024. Gli organizzatori sono particolarmente soddisfatti della buona riuscita dell’evento che per la tre giorni ha coinvolto ben 130 sportivi che, uniti alle rispettive famiglie, hanno portato in Valle Camonica sulle 200 persone.

Dario Colossi, Romain Zaleski, Silvano Feller

Le premiazioni si sono aperte con un doveroso minuto di silenzio in memoria di Hélène de Prittwitz Zaleski, compianta moglie dell’Ing. Romain Zaleski, scomparsa venerdì 15 novembre a Milano.

Era stato proprio Zaleski, capitano della squadra camuna Bridge Breno, ad impegnarsi affinché la 22esima edizione della Bridge European Champions Cup si disputasse in Valle Camonica e non in Svizzera, com’era inizialmente previsto. Questo il suo commento all’evento:

La dichiarazione di Romain Zaleski

Al primo posto per la Open si sono classificati gli svizzeri del Bc De Lombard (campioni del mondo in carica). Mentre nella competizione al femminile si sono aggiudicate il podio le campionesse inglesi.

la squadra vincitrice della categoria femminile

Silvano Feller, Presidente di Asd Bridge Breno: “Il bilancio è sicuramente positivo dal punto di vista organizzativo e ha ricevuto i complimenti da tutti i partecipanti. Secondo il Presidente della European Bridge League quest’organizzazione è stata la migliore di tutte quelle in precedenza organizzate in Italia da parte della Federazione.” Anche se il Breno non è arrivato sul podio (classificandosi nono), “dal punto di vista sportivo per l’Italia abbiamo un risultato positivo perché sono andate in finale due squadre italiane, nel maschile una di Palermo e nel femminile una di Torino.”

Dopo mesi d’intensa preparazione – i lavori sono iniziati a febbraio – gli organizzatori ora possono rilassarsi con la certezza che il torneo abbia rappresentato una competizione sportiva di altissimo livello. E con la speranza che i giocatori provenienti da ben 11 Paesi diversi abbiano apprezzato le bellezze della valle e tornino in futuro in qualità di turisti. L’organizzazione aveva infatti incluso dei tour appositamente organizzati.

La competizione ha smosso anche un buon numero di curiosi e appassionati di bridge, che hanno potuto acquisire dimestichezza con le strategie di un gioco tanto affascinante quanto complesso.

Soddisfatto anche Dario Colossi, Sindaco di Darfo B.T.: “Per la nostra città è stata un’occasione prestigiosa, unica nel suo genere perché ha portato a Darfo Boario Terme un evento internazionale. In questi giorni si respira un’aria diversa! Il nostro progetto turistico punta a queste manifestazioni che possono rendere internazionale non solo la città ma tutto il comprensorio.”

Marco Farisoglio, Presidente di Radio Voce Camuna, ricorda il legame del padre Angelo con questo sport: “Mio padre è stato il primo Presidente dell’Associazione Bridge Breno. Teneva moltissimo all’associazione, che era per Breno una cosa nuova da far scoprire sia ai brenesi che alla valle.”

Il bridge è infatti uno sport complesso, che si lega alla curiosità e al senso della scoperta. Come racconta Arrigo Franchi, giocatore professionista romano che gareggia con Bridge Breno: “Il bridge è un mondo nel mondo. Ci sono storie divertenti in mezzo, amori, diatribe, un po’ di veleno e tanta competizione. È sicuramente molto divertente e sempre stimolante, anche perché ti dà la possibilità di conoscere persone di altri posti con cui, proprio attraverso il gioco, riesci a comunicare.”

il Presidente della EBL con il giocatore Arrigo Franchi

Il prossimo evento competitivo internazionale della European Bridge League (EBL) – le 2nd European Winter Transnational Championships – si terrà a Praga dal 14 al 20 febbraio 2025.

La Champions europea di Bridge è stata organizzata dall’Asd Bridge Breno con la European Bridge League. L’evento ha contato sul patrocinio della Comunità Montana di Valle Camonica e del Comune di Darfo B.T., la collaborazione del Consorzio turistico Thermae & Ski di Vallecamonica, la sponsorizzazione di Fondazione Tassara e le partnership mediatiche di Radio Number One e TeleBoario.

Venerdì 22 novembre alle ore 10:05 andrà in onda una puntata di VocePRESENTE con le interviste ai protagonisti dell’evento.

In Vallecamonica la Coppa dei Campioni Europea di Bridge: in gara anche la squadra brenese

In Vallecamonica la Coppa dei Campioni Europea di Bridge: in gara anche la squadra brenese

La Vallecamonica è stata scelta per ospitare un evento europeo di grande prestigio per tutti gli appassionati (e non sono pochi) di bridge, gioco di carte che vanta campionati provenienti da ogni Paese. Ecco perché assume ancora più importanza il fatto che la prossima edizione della Coppa dei Campioni Europea (la Open Champion’s Cup), la 22esima, si svolgerà proprio sul nostro territorio, per la precisione a Darfo Boario Terme.

Dal 14 al 16 novembre prossimi il Centro Congressi accoglierà le squadre provenienti da undici Paesi europei, tra cui il Belgio, l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e ovviamente l’Italia, che gareggerà con due squadre, la siciliana Addaura e la camuna Bridge Breno; previsto anche lo svolgimento della Coppa dei Campioni per la categoria femminile, giunta alla seconda edizione (l’Italia in questo caso sarà protagonista con la Palcan Bridge).

La squadra camuna, fondata nel 2010, affiliata al Coni, capitanata dall’imprenditore Romain Zaleski e presieduta dall’ing. Silvano Feller (il primo presidente fu Angelo Farisoglio, già storico presidente di Radio Voce Camuna), in questi anni si è saputa distinguere sia a livello nazionale che internazionale vincendo, ad esempio, il Campionato del Sudamerica, il Torneo Internazionale ad Abano Terme ed il Campionato di società sportiva a squadre a Salsomaggiore.

Per i camuni, ora, la doppia responsabilità di dover rappresentare l’Italia al torneo europeo e, al tempo stesso, saper accogliere a dovere tutti i partecipanti, facendo di questa competizione un’importante vetrina per la Vallecamonica.

“I campionati europei”, ha spiegato l’Ing. Silvano Feller, “sono un’occasione unica nella storia della Vallecamonica, che con grande orgoglio ospita le gare e vede nel bridge non solo uno sport, ma anche un’opportunità di incontro e crescita culturale”.

Il via alle gare, come detto, sarà giovedì 14, dopo la riunione dei capitani: undici i round previsti, che si svolgeranno fino a venerdì. Sabato sarà invece la volta delle semifinali e delle finali, da cui usciranno i vincitori, che saranno premiati nella cerimonia serale, che chiuderà la tre giorni.

Radio Voce Camuna vince il Premio Tovini 2024: la nostra dedica ad Angelo Farisoglio e Gian Mario Martinazzoli

Radio Voce Camuna vince il Premio Tovini 2024: la nostra dedica ad Angelo Farisoglio e Gian Mario Martinazzoli

Una domenica che non dimenticheremo. Radio Voce Camuna è stata insignita del Premio Tovini, importante riconoscimento voluto dal Comune di Cividate Camuno e dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta insieme alla Comunità Montana di Vallecamonica, quest’anno giunto alla quinta edizione. Domenica 15 settembre 2024, redazione, speaker e collaboratori hanno raggiunto la chiesa parrocchiale per ritirare la targa, simbolo del Premio, la cui consegna chiude la Settimana Toviniana, istituita per ricorda i Beati Giuseppe e Mosè Tovini. A consegnarla Alessandro Francesetti, sindaco di Cividate Camuno, e don Giuseppe Stefini, parroco del paese.

Quest’anno il Premio Tovini, che ad ogni edizione cambia tema, era rivolto all'”impegno nell’attività giornalistica/editoriale di informazione e formazione”. Un tema scelto per rendere ancora più attuale la capacità del beato Giuseppe Tovini di promuovere e guidare gli organismi sociali, al fine di rendere più presente l’informazione e la formazione nella società.

Inutile dire che siamo tutti estremamente orgogliosi di aver ricevuto questo premio. Un riconoscimento che arriva dal cuore della Vallecamonica, che ogni giorno cerchiamo di raccontare ai nostri ascoltatori e lettori con il massimo impegno, e che rafforza il nostro legame con il territorio e le sue realtà, dalle istituzioni alle parrocchie, passando per le associazioni, gruppi sportivi e artisti.

Nell’accettare questo premio il nostro pensiero va a due persone che abbiamo voluto ricordare anche durante la cerimonia di consegna. Per l’ambito a cui si richiama specificamente il Premio Tovini 2024, Radio Voce Camuna dedica questo Premio alla memoria di Angelo Farisoglio e Gian Mario Martinazzoli, di cui continuiamo, nel limite dei nostri mezzi e capacità, a proseguirne l’opera.

Angelo Farisoglio – venuto a mancare nel 2021 – è stato per anni Presidente di Radio Voce Camuna: la presenza della radio sul territorio, per lui, è sempre stata una passione da seguire con attenzione, nonostante i numerosissimi impegni professionali e non che lo tenevano impegnato, tra cui l’attività di commercialista nel suo studio a Breno e la presidenza della Cooperativa Arcobaleno e del Consorzio Sol.Co Camunia. Angelo ha però sempre trovato il tempo per Radio Voce Camuna, impegnandosi sempre affinché restasse al passo con i tempi, sia sul fronte tecnico (migliorandone la ricezione) che su quello dei contenuti. E’ stato lui a voler ampliare la presenza in onda dei notiziari, fornendo così agli ascoltatori aggiornamenti costanti su cosa succede in Valle e nei territori limitrofi. Sempre a lui si deve anche l’investimento sul nostro sito web, diventato oggi punto di riferimento per migliaia di camuni e per tutti coloro che, pur non vivendo in Vallecamonica, vogliono restare aggiornati sui fatti che vi avvengono.

Gian Mario Martinazzoli, come Farisoglio, non ha bisogno di presentazioni: giornalista impegnato, serio e attento, oltre a scrivere per il Giornale di Brescia e a realizzare servizi per Teletutto è stato direttore responsabile dei notiziari di Radio Voce Camuna; la sua scomparsa, nel 2022, ha colpito duramente tutti. Gianmario, infatti, era un volto di famiglia: presente ad ogni importante occasione, raccontava la Vallecamonica con la precisione di chi sa che quella del giornalista è una missione, nel pieno rispetto di chi intervistava, ma anche di lo avrebbe ascoltato o avrebbe letto le sue parole. A chi ha lavorato e lavora a Radio Voce Camuna ha insegnato questo: essere onesti con gli ascoltatori e capaci di raccontare la Vallecamonica con i soli filtri dell’onestà e della curiosità intellettuale, doti di cui Gian Mario era assolutamente padrone.

Dedichiamo il Premio Tovini 2024 a loro ed all’impronta che hanno lasciato non solo sulle nostre attività, ma anche su quelle di chiunque altro abbia avuto la fortuna di lavorare con loro. Se Radio Voce Camuna è diventata punto di riferimento per tanti camuni, lo si deve soprattutto ad Angelo e Gian Mario.

Approfittiamo di questa importante occasione anche per ringraziare tutti i nostri ascoltatori e lettori, che ci seguono con costanza, pazienza e passione; il nostro presidente Marco Farisoglio, che ha preso le redini della radio dopo la scomparsa del padre e tutti i collaboratori, sia quelli attuali che passati, la cui passione per il mezzo radiofonico è uno dei motori con cui Radio Voce Camuna si accende ogni giorno.

Infine, i doverosi ringraziamenti vanno all’Amministrazione Comunale di Cividate Camuno, alla Parrocchia di Santa Maria Assunta e alla Comunità Montana per averci scelto; le nostre congratulazioni anche agli altri candidati in lizza, il giovane Manuel Salvetti e la Società Storica e Antropologica di Vallecamonica.

Il Premio Farisoglio a Sala e Martinazzoli: “ricordare vuol dire amare”

Il Premio Farisoglio a Sala e Martinazzoli: “ricordare vuol dire amare”

La sala assemblee del Bim giovedì sera era affollata, come nelle grandi occasioni. E l’occasione, in effetti, era davvero importante, ovvero rendere il giusto ricordo ed omaggio a due figure che hanno contribuito con il loro lavoro e la loro passione a far crescere la Vallecamonica. Walter Sala, uomo delle istituzioni camune scomparso nel 2019, e Gianmario Martinazzoli, storico direttore di Radio Voce Camuna e giornalista del Giornale di Brescia e Teletutto venuto a mancare improvvisamente nel settembre scorso, sono stati insigniti del premio “Sandro Farisoglio per la Vallecamonica”, istituito poco dopo la scomparsa dell’ex sindaco di Breno e presidente della Comunità Montana.

A fare gli onori di casa è stato Sandro Bonomelli, alla guida dell’ente comprensoriale, affiancato da Camillo Farisoglio, fratello di Sandro, e da Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia e di Teletutto, circondati dai sindaci camuni.

Il premio, una scultura di Mattia Trotta raffigurante “il volto della Valle”, è stato consegnato alle famiglie Sala e Martinazzoli, insieme a cinquemila euro, che saranno destinate da parte di Rita, moglie di Walter Sala, e dai figli Nando e Mariaemma, alla Rsa Celeri di cui era presidente ed all’oratorio e scuola materna di Malegno da parte di Noris ed Alessandra, rispettivamente moglie e figlia di Gianmario.

Immancabile il ricordo di Bonomelli, che conosceva bene sia Sandro Farisoglio che Sala e Martinazzoli: “Walter era una grande sognatore, Sandro era il futuro, vivace e capace di interpretare il nuovo sogno. E Gian Mario, con quel carattere schivo e riservato, sapeva esserti vicino. Sono persone che l’asticella l’avevano davvero alzata e oggi sono qui, perché ricordare vuol dire amare”.

Gian Mario Martinazzoli, uomo di parola, di fede, di famiglia e amico: il ricordo della Vallecamonica

Gian Mario Martinazzoli, uomo di parola, di fede, di famiglia e amico: il ricordo della Vallecamonica

Da martedì mattina, quando la Vallecamonica si è svegliata con la notizia della scomparsa di Gian Mario Martinazzoli, gli attestati di stima e di riconoscenza nei suoi confronti non si sono mai fermati. Giungono dalle istituzioni, dalle associazioni, dal mondo cattolico a cui Gian Mario era fortemente legato, ma anche dalle singole persone che, per lavoro o per amicizia, lo hanno conosciuto ed hanno potuto apprezzarne il carattere mite e la personalità attenta.

Sono davvero numerose, insomma, le persone che in queste ore stanno condividendo il proprio ricordo personale di Gian Mario, e che si stanno recando nella sua abitazione di Malegno, per un ultimo saluto e per un abbraccio alla moglie Noris ed alla figlia Alessandra. Radio Voce Camuna, di cui Gian Mario è stato direttore per più di trent’anni, ha voluto interpellare alcune delle persone che hanno avuto la fortuna di incrociarlo lungo il loro percorso. Come don Tino Clementi, ex direttore dell’Eremo di Bienno, struttura a cui Gian Mario si sentiva vicino e che spesso raggiungeva:

Don Tino Clementi ricorda Gian Mario Martinazzoli

“Il necrologio recita ‘La tua parola è lampada per i miei passi’ (Salmo 118, 105). Penso che sia l’espressione più adeguata per Gian Mario. Uomo della scuola, dell’educazione, delle istituzioni e delle comunicazioni, uomo delle tante parole non ha mai dimenticato che c’è una sola parola. Mi piace ricordarlo come uomo libero, che ha fatto delle fede una sua scelta precisa e nella fede è stato attento alla cultura, alla Storia… Sia universale, della Chiesa, che della nostra Valle. Ai piedi della bara gli ho chiesto di continuare a fare, in Paradiso, il suo mestiere di giornalista: di portare presso il cuore del Padre tutte le nostre vicende, lieti e tristi. Io sento un vuoto fisico: è uno dei miei amici che viene meno, ma è stato anche guida, maestro di vita. Lo ringrazio per tutto questo e lo affido a tutti quanto lo hanno conosciuto, condividendo la stessa stima”.

Abbiamo chiesto anche a don Mario Bonomi, parroco di Breno, un ricordo di Gian Mario, forte della conoscenza che ne aveva tramite l’Istituto Pro Familia:

“Così mi scrive un giovane papà, che frequentando il Pro Familia e prima il corso dei fidanzati, ha avuto modo di conoscere Gian Mario: ‘Un grande per simpatia, singolarità, preparazione, cultura e soprattutto per fede’. Come non sottoscrivere, aggiungendo che il tutto è stato vissuto con una discrezione e un’umiltà, segno di rispetto e apprezzamento infinito per chiunque avesse di fronte. Collaboratore e amico, sempre attento e sensibile, pronto a fare sentire la sua vicinanza anche nei momenti difficili. Penso sì, che con fastidio ora accolga queste lodi, ma senza retorica e con gli occhi bagnati, lo affidiamo alla misericordia del Padre, alla quale Gian Mario, nella sua profonda ricerca introspettiva, si è sempre affidato come a consolante realtà, consapevole del limite della condizione umana, ma spalancato all’insondabile e ineffabile Amore dell’oceano di Pace della Trinità, nel quale ora vive. A tutti noi lascia un’eredità di bene preziosa e da custodire”.

Lo stesso Istituto Pro Familia ha voluto ricordare la presenza attiva di Gian Mario fin da “quando era fidanzato. Una vita vissuta con noi, per la sua famiglia e per tutte le famiglie”. Martinazzoli era infatti Responsabile di zona del gruppo degli Apostoli della Famiglia, un ruolo che prendeva molto seriamente, guidando nei vari corsi organizzati dall’Istituto le giovani coppie di fidanzati e di sposi, insieme all’amata Noris. “Oltre a perdere una persona cara”, dicono dal Pro Familia, “l’istituto perde un collaboratore prezioso. Profondo conoscitore del Fondatore don Zuaboni e dell’istituto, con una grande umiltà che non riusciva a mascherare la sua grandezza”.

L’attività di Gian Mario si era negli anni estesa al Consultorio familiare “Giuseppe Tovini”, di cui fu socio fondatore, ex Presidente e socio di diritto. “Una persona di grande spessore e carisma”, così lo ricorda Faustino Testini, presidente del Consultorio, “sempre capace di trovare una mediazione e un punto di incontro, senza mai rinunciare alla difesa dei valori su cui ha fondato tutta la sua vita personale e professionale. Con un profondo rispetto dei valori umani e dei principi fondanti della famiglia. Ci mancherà”.

E mancherà anche a noi di Radio Voce Camuna, che Gian Mario ha guidato in tutti questi anni con mano ferma ma mai imponendo la sua visione: i suoi consigli ed indicazioni erano sempre dati con lo scopo di aiutare a migliorarci e a dare il meglio di noi, senza mai perdere di vista la strada del rispetto e della comunicazione garbata. Il grazie di tutti noi di Radio Voce Camuna passa attraverso le parole del nostro Presidente, Marco Farisoglio:

“Amico sincero di mio papà Angelo, da quando è mancato è stato un ottimo maestro per me e punto di riferimento in molti ambiti, soprattutto umani. Non posso che provare stima e affetto per lui. Anche in questo triste momento voglio ringraziarlo per gli insegnamenti che ha dato a me e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Io e i collaboratori di Radio Voce dovremo fare tesoro degli insegnamenti che sia mio padre che Gian Mario ci hanno dato, e con tenacia ed umiltà portare avanti il loro lavoro”.

Ultimo ma non ultimo, assolutamente, il ricordo che ha voluto riservargli Fabrizio Prestini, operatore di Teletutto, collaboratore in passato anche della nostra Radio ma, soprattutto, amico fraterno di Gian Mario, con cui ha condiviso ore di lavoro, di battute, di confronti, sempre all’insegna della massima stima ed affetto che uno aveva per l’altro, come tutti coloro che li hanno visto al lavoro possono testimoniare:

“Caro Gian Mario, il nostro viaggio è durato 22 anni. Accanto uno all’altro, su e giù per la nostra Valle Camonica e oltre, nelle tante occasioni che questo nostro amato lavoro ci ha dato. Per la precisione che amavi tanto, se vogliamo parlare di conoscenza e collaborazione con Radio Voce Camuna e Giornale di Brescia superiamo gli 8 lustri. Una vita.

Scherzavamo sempre sul fatto che te ne saresti andato prima di me e che io al momento della celebrazione, dopo “il monumento” costruito dai vari interventi avrei timidamente alzato la mano per dire chi eri veramente, pregi e difetti. Purtroppo è giunto il momento di alzare la mano. Sui difetti sorvolerò, resteranno un segreto tra noi.

Difficile fissare i ricordi di una così lunga esperienza, difficile raccontarti soprattutto oggi quando il dolore offusca i pensieri e le lacrime chiudono la gola. Un padre, un fratello, un amico, un compagno insostituibile di lavoro, una guida, un consigliere discreto.

Signore perché?

Caro Gian Mario, se tu fossi qui sicuramente sapresti trovare le parole per darci la giusta chiave di lettura di una cosa che dobbiamo accettare, aggrappandoci alla fede nell’imperscrutabile disegno di Dio. Quante volte ci siamo confrontati su questo tema.

La fede, la tua, grande, ragionata, approfondita, condivisa e difesa.

Accanto alla fede mi hai regalato in questi anni lezioni di filosofia, teologia, italiano, storia, arte, latino, botanica, geografia. Le tua grande passione erano i libri, migliaia di volumi custoditi nello ‘Studio privato’ (così lo chiamavamo).

‘Li ho letti tutti’ mi dicevi orgoglioso e a conferma mi mostravi le tue note a margine scritte con quella tua calligrafia minuta. Ad una mia domanda quando ti attardavi nelle spiegazioni con particolari e citazioni, io sbuffavo e tu: ‘Sculta però!’.

Avevi ragione, dovevo ascoltare ma chi poteva pensare che il tuo tempo terreno sarebbe scaduto così presto. Ora è tardi e la tua voce resta per sempre incisa nelle migliaia di ‘pezzi’ dedicati alla Valle.

La nostra amata Valle Camonica, un’altra cosa che abbiamo condiviso, l’amore per la terra dove siamo nati, espresso nell’impegno quotidiano nel raccontarla. Orfana oggi di te, la Valle ti piange e ti tributa il giusto omaggio.

Ribattezzati scherzosamente dai colleghi ‘Sandra e Raimondo’ per i battibecchi e le frecciatine ironiche che ci scambiavamo, bastava un cenno del capo o uno sguardo per capirci e se l’intervista non ti soddisfava mi inventavo un problema al microfono per ripeterla; piccoli trucchi per raggiungere sempre il risultato che volevi.

Non era tua abitudine fare sfoggio della tua cultura se non per correggere bonariamente chiunque, dall’alto prelato al passante e la tua laurea in Cattolica e il tuo diploma all’Isef non li hai mai esibiti.

La tua ironia però non mancava nelle citazioni davanti ad un interlocutore, io per primo, che evidentemente non le conosceva e rimaneva interdetto.

Caro Gian Mario ci dobbiamo salutare ma sappiamo che ci ritroveremo, così come avrai già ritrovato Fulvio e Giuseppe che hai voluto fortemente in questi anni ricordare, aiutateci a superare la prova che è davvero grande.

Cercherò negli anni che mi restano di meritarmi il dono della tua amicizia. Prego per te, per Noris, per Alessandra, per la tua amata Antonietta, per tutti i tuoi cari e soprattutto per Mattia e Giorgio a cui mancherà un nonno straordinario. La nostra famiglia vi abbraccia forte. Manchi a tutti noi. Grazie”.

Grazie Gian Mario, da tutti noi.