È arrivato nelle scorse ore, come una doccia fredda, l’annuncio dell’interruzione di tutti i corsi della scuola paritaria secondaria di Cemmo di Capo di Ponte, di primo e di secondo grado.

Nella lettera inviata dalla Fondazione Scuola Cattolica di Vallecamonica ai genitori dei ragazzi iscritti si legge che, a partire dal 1° settembre 2020, scuola media e Istituto tecnico economico non ci saranno più. Gli attuali iscritti andranno orientati presso altri istituti scolastici.

La scuola paritaria concluderà regolarmente l’anno in corso, precisa la Fondazione, che nacque nel 2012 grazie all’impegno della Diocesi di Brescia, in sinergia con altre istituzioni bresciane e camune, con l’obiettivo ambizioso di dare continuità alla mission decennale dell’Istituto delle Suore Dorotee di Cemmo.

“Dal 2012 ad oggi, pur operando in un contesto socio economico complesso, il Cda e l’ufficio di Presidenza, nelle persone che si sono succedute negli anni in tale ruolo, i docenti e i collaboratori tutti, hanno profuso impegno ed energia per perseguire detto obiettivo” scrive il Consiglio, attualmente presieduto da Massimo Ghetti.

Resterà attivo solo il Centro di Formazione Professionale Padre Marcolini, che vede ad oggi iscritti 165 allievi, con 31 nuove iscrizioni per l’anno scolastico 2020/2021, e che può contare anche sulle dotazioni economiche che Regione Lombardia mette a disposizione.

“Altre iniziative volte a qualificare ulteriormente la proposta formativa, sia sotto l’aspetto istruttivo (Certificazione Cambridge, Istituto Tecnico con taglio manageriale) sia sotto l’aspetto inclusivo (cura della persona, in particolare dei ragazzi con difficoltà di apprendimento ed altro), nonostante gli sforzi profusi, non hanno purtroppo trovato l’adeguato accoglimento” riflette la FSCV nella lettera “Anche la scuola paritaria di primo grado, in linea con gli andamenti nazionali, non ha visto il tanto auspicato incremento degli iscritti, nonostante gli sforzi profusi da tutti i collaboratori”.

La sostenibilità economica di tali percorsi, infatti, può essere raggiunta solo con l’iscrizione di almeno 20 alunni per classe. Le iscrizioni per l’anno 2020/2021 alla media e all’Istituto tecnico sono esigue per questo, come si legge nella nota: “il Cda si è trovato di fronte a prospettive poco confortanti” proseguendo: “l’emergenza sanitaria in atto, che ha coinvolto l’intero Paese, ha ulteriormente aggravato una situazione già molto difficile. A questo si aggiunga la consapevolezza che il sostegno che Soci Fondatori, Enti, Imprese ed Istituzioni, che fino ad ora hanno consentito la continuità delle attività della Fondazione, potrà affievolirsi o, per alcuni di loro, mancare totalmente a fronte di uno scenario economico a “tinte fosche” che richiederà di indirizzare risorse necessarie alle diverse problematiche economiche e finanziarie che emergeranno”.

Per le ragioni sopra evidenziate, il Consiglio di Amministrazione si è trovato costretto ad effettuare una scelta sofferta ma improcrastinabile. “È forte la consapevolezza di quanto questa scelta rappresenti una perdita per tutti i collaboratori, i dipendenti, le famiglie e i ragazzi che hanno creduto fino ad oggi nella proposta formativa della nostra Scuola paritaria, lavorando con entusiasmo e dedizione. A tutti loro verranno prestate tutte le attenzioni possibili ad affrontare questa fase di cambiamento. Il Consiglio di Amministrazione, consapevole di aver maturato ed adottato una triste ed amara decisione, nella speranza e nel convincimento che le attività formative che proseguiranno possano portare al mantenimento ed all’avvio di nuove esperienze educative, vuole esprimere un ringraziamento alle famiglie e ai dipendenti che hanno riposto la loro fiducia in questa Istituzione” conclude la lettera firmata da Ghetti.

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