Tre anni fa Confindustria Brescia aveva tenuto la propria assemblea nell’area dismessa ex Ala, a Pisogne. Quella stessa area, oggi, ospita il nuovo polo produttivo di Comisa, da poco concluso: 16mila metri quadri al coperto e 15mila esterni, per una spesa totale di 30 milioni di euro, investimento reso possibile grazie ad un finanziamento decennale di dieci milioni di euro (il primo caso nel Bresciano) da Intesa Sanpaolo.
La nuova area di Comisa ospita un magazzino semiautomatico, un reparto di assembleaggio e un’area per lo stoccaggio dei componenti: l’azienda leader nella produzione di valvole e raccorderia in ottone per sistemi tubo-raccordo per multistrato, nota anche fuori dai confini nazionali (esporta in sessanta Paesi), raggiunge ora 43mila metri quadri coperti e 20mila esterni, considerando sia il sito produttivo di Pisogne che quello di Costa Volpino.
L’investimento voluto da Federico De Lisi, patron di Comisa, si tradurrà anche in un aumento di posti di lavoro (ad oggi i dipendenti sono 150): “La continua evoluzione e i numerosi investimenti”, ha detto, “rafforzano la nostra filosofia aziendale, che ci consente di essere un marchio solido, affidabile e ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Possiamo guardare al futuro e darci obiettivi sfidanti”.
Anche la nuova struttura è stata pensata in un’ottica di rispetto per l’ambiente, con la posa di un impianto fotovoltaico da 760 Kw: un’attenzione alla comunità e all’ambiente, ha aggiunto Giacomo Franzoni, amministratore delegato dell’azienda, che “si concretizzerà anche con la pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità nei prossimi mesi”.