Regolamento e patto educativo avanzano, a darne notizia è il CSI Vallecamonica, con una nota pubblicata nei giorni scorsi sul proprio sito. Stiamo parlando del progetto “Lo sport per crescere insieme“, avviato l’anno scorso dall’associazione in collaborazione con l’azienda FEDABO.
Un percorso sul territorio che conta sulla partecipazione attiva dei rappresentanti dello sport, nato per rispondere alle esigenze educativo-formative di chi sul campo si rapporta con i giovani della valle.
Di quali strumenti può avere bisogno un allenatore di fronte a un attacco di rabbia (o di panico) di un giovane giocatore? Quando è bene agire in modo deciso, quando lasciar correre e quando invece comprendere che è meglio rivolgersi a un professionista?
Non andrebbe infatti mai sottovalutato il ruolo educativo che la figura sportiva di riferimento può giocare, anche fuori dall’ambito prettamente agonistico.
Il 19 ottobre 2024, un centinaio tra allenatori e altre figure di riferimento del mondo dello sport si sono riunite presso il Parco delle Terme di Boario per un lavoro diviso in 8 focus group alla cui impostazione avevano collaborato Mauro Berruto (allenatore e politico) e Paolo Erba (pedagogista). L’obiettivo era portare a casa le necessità educative specifiche raccolte nei gruppi.

Il lavoro è quindi proseguito con l’invio di un questionario a tutti i responsabili delle squadre iscritte ai campionati. A questo ha fatto seguito l’istituzione di due commissioni, attivate con il mandato di lavorare sui temi principali.
Al primo gruppo di lavoro è affidata l’elaborazione di un patto educativo. Regole concrete per definire i comportamenti e quindi i rapporti tra allenatori, dirigenti, famiglie e atleti. L’idea è che le famiglie lo sottoscrivano al momento dell’iscrizione dei figli alle attività sportive.
Il secondo gruppo si sta invece concentrando sulle specificità delle attività sportive, dai regolamenti alle formule dei tornei. Un passaggio ritenuto importante per adeguarsi ai cambiamenti in atto nel mondo agonistico.
Tra le tematiche sinora emerse c’è il desiderio di allungare i tempi di gioco e di favorire l’aggregazione giovanile. Non sono mancati dei passaggi sulla necessità di valorizzare la figura dell’arbitro già agli occhi dei più piccoli e quella d’incoraggiare un tifo a favore.
Si riscontra ancora una volta il valore educativo dello sport, da mettere in campo in una logica formativa di prevenzione sul territorio. La presentazione dei lavori a tutte le società sportive radunate sotto il cappello del CSI camuno è prevista per giugno.