La rassegna d’ADA è iniziata e stasera propone il secondo appuntamento, il talk con l’artista Grazia Varisco, protagonista della scena contemporanea italiana, figura centrale dell’arte cinetica e programmata, in dialogo con Elisabetta Longari, Docente di storia dell’arte contemporanea dell’Accademia delle belle arti di Brera. Appuntamento alle 21:00 con ingresso libero al Cinema Garden Multivision di Darfo.
Intanto ci si avvicina all’evento centrale della rassegna curata dall’associazione che si occupa di arte, design e architettura: anche per quest’edizione verrà proposto un allestimento aperto al pubblico con l’intento di valorizzare l’arte contemporanea del territorio della Valle Camonica in dialogo con il patrimonio storico-artistico, in questo caso il Castello di Breno (lo scorso anno era stata realizzata la mostra “Timo Bortolotti sul lago Moro”).
Accadrà sabato 14 e domenica 15 settembre con l’installazione d’arte e sound design “Mille papaveri rossi”. Per quest’edizione, infatti, d’ADA ha pensato di realizzare un sogno di Gherardo Frassa, creativo di adozione milanese ma camuno di origine, nel decennale della sua scomparsa: l’allestimento di mille papaveri di latta – creati ad hoc per la mostra – in un contesto suggestivo. Con il coinvolgimento di Romano Frassa, fratello di Gherardo, si è ipotizzato di allestire un percorso che coinvolgesse direttamente l’artista, artigiano e fabbro Uberto “Gnaro” Morandini, storico collaboratore di Gherardo e suo braccio destro nella realizzazione pratica del progetto creativo dei “Fiori di latta” e dei “Fiori futuristi”, ideato su ispirazione della “Flora futurista” di Osvaldo Bot.
L’Associazione d’ADA – in coproduzione con Fondazione Valle dei Segni / IMAGO – ha proposto a Uberto Morandini di realizzare ex novo i mille papaveri rossi, pensando a un allestimento che fosse aperto al pubblico e potesse rappresentare una proposta creativa interessante, grazie alla collaborazione con il FAI e con il Comune di Breno. L’allestimento dei papaveri, oltre a un omaggio alle vittime di guerra, dato il contesto del Castello di Breno, è anche un’occasione per sottolineare la funzione dell’ambiente e del paesaggio come elemento da valorizzare e tutelare.
Sin dall’inizio, il progetto vede coinvolto il gruppo FAI Valle Camonica che, grazie ai suoi volontari, si occuperà sia sabato dalle 15:00 che domenica alle 10:30 e poi alle 15:00 di accompagnare i visitatori nella narrazione del percorso. A rendere l’esperienza ancora più immersiva sarà l’”Intonapapaveri”, installazione sonora ispirata a De Andrè e concepita da Sergio Maggioni (neunau) in collaborazione con il liutaio Gabriele Poli e il fabbro Luigi Bettoni.