Lo sviluppo del turismo e le ricadute sulle imprese artigiane in Valle Camonica. A partire soprattutto dalle micro e piccole attività, eccellenza lombarda e bresciana che qui trovano espressione concreta. Se n’è discusso giovedì 29 febbraio al convegno organizzato da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, che ha visto la presenza dei rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico e culturale.

Tanti gli interventi che si sono tenuti presso l’Auditorium CFP Padre Marcolini a Capo di Ponte, dopo i saluti di benvenuto di Massimo Ghetti, presidente FSCV – CFP Padre Marcolini e di Andrea Ghetti, sindaco di Capo di Ponte. Giovanni Tosi, delegato comunale locale e componente della G.E. ha sottolineato che il luogo scelto per l’incontro non era casuale: “La scuola debba e possa rafforzare il legame con l’impresa per trattenere qui e formare i nostri giovani” ha affermato. Fabio Peloso, presidente del Mandamento locale di Confartigianato Brescia ha dichiarato: “Il turismo sta cambiando, dobbiamo e possiamo offrire qualcosa di più e il turismo esperienziale legato all’artigianato è una buona opportunità che va in questa direzione”.

È seguita poi la tavola rotonda con Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia; Barbara Mazzali, Assessore regionale al turismo, marketing territoriale e moda; Anna Giorgi, dell’Università degli Studi di Milano – Polo Unimont; Massimo Maugeri, Assessore cultura turismo e valorizzazione del territorio – Comunità montana Valle Camonica, coordinati dal giornalista Riccardo Venchiarutti.

Secondo Barbara Mazzali, Assessore regionale al turismo, marketing territoriale e moda i dati recenti sono più che confortanti: “In Lombardia nel 2023 abbiamo registrato 51 milioni di pernottamenti (+17%). La sola provincia di Brescia ha superato i 13 milioni di pernottamenti, seconda provincia lombarda dopo Milano (che vanta 18,8 milioni). La Vallecamonica ha registrato 835 mila pernottamenti nel 2023 con un +17 per cento rispetto al 2022″.

Il presidente Massetti si è soffermato sulle peculiarità dell’economia e sulle potenzialità legate al turismo: “L’impresa artigiana è al centro di queste opportunità: le può cogliere, ma è un’economia che va sostenuta. Tra i problemi, la crescente mancanza di manodopera, legata ai giovani che non trovano attrattivo ritornare qui. Necessario un nuovo approccio per invertire il trend, anche con politiche all’immigrazione. Senza dimenticare l’importanza di infrastrutture di collegamento, oltre che ricettive, da migliorare”.

L’Osservatorio di Confartigianato Lombardia ha stimato che nei comuni della Valle a maggior vocazione turistica l’indotto per la spesa maggiormente intercettabile dalle imprese artigiane equivalga a 49 milioni di euro. “L’artigianato coinvolto svolge un ruolo da protagonista, ma è anche fondamentale proteggere il territorio – ha proseguito Massetti – per contribuire a far crescere l’apporto positivo del turismo all’economia. Giocano in tal senso un ruolo chiave le nostre imprese artigiane (sono 290 quelle interessate direttamente dalla domanda turistica, il 10,4% delle 2.781 totali) e che sono in oltre mille coinvolte proprio nel recupero artistico, in servizi per edifici e paesaggio, installatori e manutentori”

Per la professoressa Anna Giorgi dell’Università degli Studi di Milano – Polo Unimont di Edolo: “Qui si gioca una partita complessa, dove vince l’eccellenza ma soprattutto il capitale umano e l’innovazione per poter restare competitivi con altre località. La nostra realtà, la sede di Edolo dell’Università di Milano è un unicum in questo senso: la nostra missione è preparare professionisti anche in questo campo che possano spingere il cambiamento coniugando appunto il capitale umano, conoscenza e tradizione”.

Infine, l’invito dell’assessore Massimo Maugeri: “Spesso c’è incapacità di fare massa critica verso una destinazione turistica unica come la nostra: si vince solo se facciamo sistema”.

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