Con l’arrivo dell’autunno, torna lo scontro tra il Comune di Darfo Boario Terme ed i Comuni di Artogne e Gianico sul tema dei fuochi all’aperto.
Per capire la questione bisogna fare un passo indietro di qualche anno: Darfo è l’unico Comune del fondovalle ad avere sul territorio una centralina Arpa che rileva la qualità dell’aria. Questa, in passato, ha spesso evidenziato valori di polveri sottili, causate anche dalle sterpaglie bruciate, superiori alla media e vicini ai livelli dell’hinterland bresciano.
Per questo, Darfo negli anni ha applicato una linea dura, con multe superiori ai 300 euro per chi dovesse accendere fuochi all’aperto. Anche quest’anno il divieto è entrato in vigore dal 1° ottobre, facendo sfiorare la soglia limite di 50 microgrammi per metro cubo in sole tre occasioni.
A complicare la situazione, però, sono Gianico ed Artogne, che hanno imposto il divieto qualche settimana più tardi: i fumi provenienti dai due paesi si espandono così per tutto il fondovalle, arrivando fino a Darfo. Ora, con l’accensione di caminetti e stufe, il rischio è che i valori delle polveri sottili aumentino. Per questo, il Comune torna a chiede ai ‘vicini’ maggiore responsabilità nella gestione dei fuochi all’aperto, per garantire a tutti i paesi un’aria più pulita.
[Foto da Giornale di Brescia]