Ci eravamo abituati a non scambiare più quel segno di pace che il sacerdote, ad ogni messa, chiede di mettere in pratica a tutti i fedeli presenti. La pandemia aveva spinto la Cei ad invitare le parrocchie a limitarsi ad uno “sguardo di pace”.
Ora, a pochi giorni dalle celebrazioni natalizie, si torna alla ritualità più consona. Con una lettera invitata ai Vescovi di tutte le Diocesi, la Cei ha infatti annunciato il decadimento di alcune norme istituite nei mesi più duri della pandemia.
Tra queste, anche il divieto della stretta di mano come gesto di pace, che può tornare ad essere effettuato. La Cei ha inoltre specificato che si possono tornare a fare le offerte processuali, così come le acquasantiere possono nuovamente essere riempite ed utilizzate dai fedeli al loro ingresso in chiesa.
Cade anche l’obbligo del distanziamento durante le celebrazioni, così come i sacerdoti, durante i battesimi, le cresime, le ordinazioni e l’unzione dei malati, possono evitare l’ausilio di strumenti. Questo non vuol dire che la Chiesa sta abbassando la guardia di fronte ad un virus che sappiamo continua a circolare: la Cei specifica infatti che chi presenta sintomi influenzali o è in isolamento perché positivo al Covid-19 non può partecipare alle Messe; raccomandati l’uso della mascherina a seconda delle situazioni e l’igienizzazione delle mani sia da parte dei fedeli che dei sacerdoti prima di distribuire la comunione.