Si chiama “scoperta per serendipità”, ovvero avvenuta in modo fortuito mentre si stava lavorando ad altro, ma che potrebbe avere degli impieghi in futuro rivoluzionari. La camuna Elza Bontempi (originaria di Bienno e al lavoro per l’Università degli Studi di Brescia) torna agli onori delle cronache per aver scoperto insieme al suo team un nuovo materiale da impiegare, si pensa, nel dare nuova vita all’anidride carbonica.
Bontempi sta lavorando su un metodo innovativo per il riciclo delle batterie al litio esauste, nell’ambito del progetto Tech4Lib, che punta all’estrazione rapida ed economica tramite un forno a microonde di metalli preziosi contenuti nelle batterie ed al recupero del litio. Proprio durante l’operazione di separazione del litio da altre sostanze il gruppo di lavoro ha individuato un nuovo composto.
Per identificarlo ci si è affidati all’Intelligenza Artificiale, che ha velocizzato il processo di identificazione in cristalli frutto di un rifiuto reale, composti da nichel, cobalto, rame e manganese. L’Intelligenza Artificiale è stata anche interpellata per capire come poter utilizzare questo nuovo materiale: tra i vari suggerimenti dati, quello di catalizzatore della Co2.
Il gruppo di lavoro guidato da Bontempi (composto da Alessandra Zanoletti, Antonella Cornelio, Elisa Galli, Matteo Scaglia, Alessandro Bonometti, Annalisa Zacco, Laura Eleonora Depero e Alessandra Gianoncelli) sta ora lavorando in collaborazione con Roberto Fiorenza dell’Università di Catania e Carlo Santoro dell’Università Milano-Bicocca per capire come sfruttare al meglio questo nuovo materiale.
Per Bontempi, che dedica la scoperta al padre Martino venuto a mancare da poco, è l’ennesima soddisfazione di una carriera valorizzata da importanti riconoscimenti: oltre a essere stata confermata tra i migliori scienziati al mondo, a novembre ha ricevuto l’Intellectual Property Award per lo studio sul recupero delle batterie al litio, mentre a dicembre è stata premiata con il Woman Award 2024, organizzato da Il Sole 24 Ore e dal Financial Times per l’importanza delle sue ricerche nell’economia circolare.