Nell’era dei social network basta davvero poco per scatenare la preoccupazione delle persone. Ad esempio, la pubblicazione di una lettera che sarebbe dovuta rimanere privata tra Enti e che è stata oggetto di numerose interpretazioni.
E’ successo giovedì, quando ha iniziato a circolare una comunicazione da parte dell’Asst di Vallecamonica ad Areu, l’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza, in cui si specificava che dalla giornata in corso nei Pronti Soccorso di Esine ed Edolo non sarebbe più stata accolta nessuna ambulanza.
Il tam-tam che ha iniziano a circolare in rete ha richiesto una precisazione da parte dell’Azienda, che in una nota ha voluto chiarire il senso di quella lettera: i Presidi ospedalieri, come già fatto in altre situazioni in passato, hanno segnalato ad altri enti del Servizio Sanitario Regionale “che ragioni di natura logistica, operativa e di risorse umane non avrebbero consentito la sostenibilità nel ricevere ulteriori pazienti trasportati e/o trasferiti tramite i mezzi di primo soccorso 118–Areu”.
La decisione è stata presa per garantire a tutti i pazienti caricati sulle ambulanza la giusta assistenza: la lettera non indica, come frainteso da alcuni, che d’ora in poi ad Edolo ed Esine non ci saranno ambulanze. Come chiarito a Teleboario da Maurizio Galavotti, direttore generale dell’Asst, “è stato chiesto di bloccare l’afflusso senza autorizzazione. Le ambulanze rimangono, ma prima di arrivare ad Esine tramite un contatto decidono cosa fare. I pazienti gravi o che si trovano vicino Esine sono portati qui, mentre i pazienti che fino ad ora sono sempre stati accolti dalla nostra azienda in questo momento non lo possono essere”.
Il motivo sta nella necessità di rimettere a posto il “rapporto tra il numero di ingressi ed il numero di dimessi”, per garantire sicurezza ai ricoverati. Una precauzione a tempo indeterminato, che fa parte di una serie di provvedimenti presi per affrontare al meglio l’emergenza sanitaria.