Il Club alpino italiano Conferenza di Valcamonica e Sebino, i Comitati centraline di Vallecamonica “Per l’acqua che corre” e “Amici del Grigna”, gli Amici della natura di Saviore, la sezione di Italia nostra e il circolo di Legambiente hanno denunciato in un documento condiviso la centralina idroelettrica realizzata in Valle Adamé, al servizio dell’omonima Baita-Rifugio, a quota 2.150 metri nel cuore del Parco dell’Adamello.

La centralina idroelettrica è stata costruita con opere di derivazione dell’acqua del torrente Poia due anni fa, e dovrebbe produrre 30 kilowatt di energia elettrica, a disposizione del rifugio, che ha già un buon impianto di pannelli solari. La capacità di produzione della centralina secondo le associazioni sarebbe largamente sovradimensionata rispetto ai bisogni della Baita. E bocciano i lavori: “Non andava fatto in un territorio tra i più belli, spettacolari e fragili non della sola Valcamonica, ma di tutte le Alpi” sostengono nella lettera.

La stessa Commissione Tutela ambiente montano della sezione di Brescia del Cai, a luglio, ha effettuato un sopralluogo per approfondire le criticità dell’impianto. L’impatto visivo dell’opera viene giudicato notevole, dovuto all’uso massiccio di calcestruzzo nella zona dei bacini, che contrasta fortemente con l’aspetto incontaminato dell’area circostante.

I firmatari del documento-denuncia chiedono che gli enti preposti, Comunità montana e Parco dell’Adamello su tutti, forniscano a breve spiegazioni esaurienti sulle valutazioni d’impatto della centralina e delle opere connesse realizzate in un’area sottoposta a stringenti vincoli di conservazione anche a livello europeo dalla Rete Natura 2000.

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