Con l’autunno e la buona copertura vaccinale raggiunta sul territorio (l’85% dei bresciani ha già avuto la prima dose), i centri di vaccinazione massiva del bresciano gradualmente lasceranno il posto agli hub di prossimità.

Questo accadrà soprattutto in città, dove l’hub da record della Fiera verrà chiuso entro fine mese e in cui si è passati dalle iniziali 10mila alle 2mila somministrazioni giornaliere. Si farà riferimento a 4 mini hub da 200/250 somministrazioni al giorno, mentre si manterranno i centri di via Morelli e di Sarezzo.

Anche Iseo, che fa capo all’Asst di Franciacorta, smantellerà l’hub al Palazzetto dello Sport, in attesa di trovare una soluzione alternativa, mentre sarà mantenuto il centro vaccinale di Chiari.

Quanto alla Vallecamonica, rimarranno sicuramente i centri vaccinali di Edolo e Darfo, con l’opzione di poter riattivare i piccoli centri utilizzati all’inizio della campagna vaccinale, come quelli di Pisogne e di Capo di Ponte in vista della somministrazione, per ora non definita, della terza dose.

Queste le informazioni principali emerse dall’incontro tenutosi martedì in prefettura a Brescia tra le quattro Asst, Spedali Civili, Garda, Franciacorta e Vallecamonica, le due Ats – della Montagna e di Brescia – i sindacati e le associazioni imprenditoriali Confindustria e Api con il prefetto Attilio Visconti, che ha sollecitato anche a dare attuazione al Protocollo di vaccinazione nelle imprese, sottoscritto in prefettura a giugno.

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