L’Osservatorio sindacale della Cgil Vallecamonica-Sebino ha analizzato i redditi di 10.408 lavoratori derivanti dalle certificazioni uniche e dai modelli 730 del 2020 e perciò riferiti all’anno precedente.

Coordinato da Osvaldo Squassina, l’Osservatorio, operativo da due anni e al quarto report, ha rilevato un dato su tutti: i redditi dei lavoratori dipendenti camuno-sebini sono fermi da sei anni.

Se si guarda infatti l’imponibile fiscale emerge che nel 2013 era di 20.897,63 euro, cifra che è salita nel 2019 a 21.665,25 (in linea con il 2018). La crescita perciò è stata in sei anni del 3,67%. Ma se viene applicato il tasso d’inflazione dell’Istat del 2,68% non si può pensare a un reale aumento: il potere d’acquisto dei lavoratori è sceso.

Dei 10.408 lavoratori presi in esame, 6.859 sono maschi, con un reddito medio di 23.841 nel 2019 e una variazione in confronto al 2013 del +4,1%. Segno più che per le donne si ferma nell’arco dei sei anni all’1,76%, a fronte di uno stipendio mediamente più basso del 29% (17.812 nel 2019).

Non solo il sesso, ma anche l’età può fare la differenza. Le entrate medie fino ai 35 anni si attestano infatti sui 18.304 euro, cifra che sale 23.043 nella fascia compresa tra i 36 e i 50 anni e torna a scendere dai 51 in su (21.736).
Se si analizzano i redditi da pensione d’anzianità, nel 2013 la media delle 4.080 pensioni analizzate era di 18.349 euro, cifra che è salita a 20.714 a fronte di 4.685 redditi certificati.

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