Una folla forse mai vista prima ha accolto ad Andrista domenica sera, 5 gennaio, il Badalisc. Il mostro più celebre della Vallecamonica è stato catturato e portato per le vie della piccola frazione di Cevo dagli immancabili figuranti: il vecchio e la vecchia, la signorina, i pulitori, l’istrione e il suonatore di fisarmonica.

Terminata la processione, dalla terrazza dello spazio feste il Badalisc ha pronunciato il temuto discorso, la “’ntifunada”: una lettera in rima, rivolta alla comunità, in cui non ha scordato di rievocare piccoli misfatti e pettegolezzi riguardanti l’anno appena passato, senza mai rivelare i nomi, ma lanciando frecciatine ben mirate. Con il suo corpo fatto a sacco, la grossa testa in legno, ricoperta di peli di capra, l’enorme bocca e gli occhi infuocati, il Badalisc ne ha avuto per tutti.

Il mostro ha avuto certamente pane per i suoi denti nel 2024, con le elezioni amministrative di Cevo a giugno – sulle quali, riferendosi all’ex sindaco ha detto: “la fedeltà non è una dote diffusa” – e il rinnovo del direttivo e delle partecipate degli enti comprensoriali, dei quali ha commentato la “grande longevità di chi siede proprio là”.

Non sono mancati poi i riferimenti al film d’animazione ispirato alla figura leggendaria del mostro di Andrista che si sta realizzando oltreoceano: “Si cerca una strategia per potermi portare via, ma il Badalisc qui ad Andrista è nato e non vuole essere spostato”.
Il Badalisc ne ha avuto anche per il parroco, gli ha chiesto di dare il “buon esempio”, poi ha ricordato il nuovo nato del 2024, Gabriele, e i due compaesani deceduti, Leonardo e Anita. Quindi, a tarda sera, il mostro ha fatto rientro nei suoi boschi, mentre la festa in paese è proseguita con la musica della band Leghe leggere.

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